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AMBIENTE

Scanagatti: lavorare con Regione e Governo per risolvere l'emergenza smog

28 Dicembre 2015

Dieci punti programmatici per la definizione di un piano comune di intervento sull'aria.

Pioggia assente da quasi due mesi, niente neve in montagna, città intere costrette a correre ai ripari con interventi drastici per limitare il livello di smog. A un paio di settimane da COP 21, la Conferenza sul clima di Parigi in gran parte ignorata dall'opinione pubblica, torna alla ribalta il problema della qualità dell'aria, tanto da indurre ANCI Lombardia a sollecitare Regione Lombardia a convocare un tavolo straordinario di confronto sull'emergenza aria, con i vertici di ANCI e i rappresentanti dei comuni lombardi. Il tutto in vista dell'incontro con il Governo fissato per mercoledi 30 dicembre 2015.

La "chiamata" a un obiettivo regionale e nazionale

"Fissando prima le regole del gioco, potremo muoverci in modo più agevole anche agli occhi dei cittadini. Sapremo, con un lavoro coordinato con Regione e Governo, rispondere in modo tempestivo e più efficace alle emergenze", ha esordito il presidente di ANCI Lombardia Roberto Scanagatti. Che ha proseguito: "Nelle città ci impegniamo con ancora maggiore determinazione a lavorare per ridurre il traffico privato, efficentare i mezzi pubblici, incrementare gli spazi pedonali, rendere car free le scuole. Molto è stato fatto e tanto è ancora da fare. Realizzarlo in un contesto dove quello che facciamo quotidianamente è accompagnato da questi obiettivi nazionali e regionali, sarebbe indubbiamente più semplice".

 

Interventi strutturali e un coordinamento per le emergenze

Due le premesse dell'incontro: i dati dell’aria del 2015 confermano un miglioramento della qualità dell’aria rispetto a un decennio fa, segno che bisogna proseguire nella realizzazione di interventi strutturali, e al tempo stesso è indispensabile che la Regione attui un coordinamento propositivo per gestire le emergenze. Il quadro fatto da Mario Nova, direttore Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile sullo stato dell'aria, evidenzia uno stato di emergenza legato (anche) alle straordinarie condizioni climatiche, e una serie di disposizioni che però, evidentemente non bastano a risolvere uno stato endemico di superamento delle soglie consentite. Diverse le proposte arrivate dalla Regione in merito all'emergenza: riduzione della velocità autostradale, ulteriori agevolazioni per l'uso del trasporto pubblico locale da parte di TreNord, anticipazione del divieto di ciricolazione per gli euro 3 diesel (700mila circa, di cui la metà commerciali) e poi, naturalmente, iniziative condivise sulla base dell'Accordo di Programma già sottoscritto a dicembre 2013 (in larga parte disattese), che giungano al livello sovraregionale e nazionale.

"Stiamo vivendo una situazione pesante e mi fa molto piacere vedere una così ricca partecipazione da parte dei sindaci, segno del nostro senso di responsabilità", ha ripreso Scanagatti. Che ha poi ricordato come ognuno dei comuni presenti abbia cercato di adottare provvedimenti specifici (per esempio sul divieto ai diesel Euro 3 o sulla riduzione delle temperature degli edifici) in attesa della costituzione di una vera e propria cabina di regia, che agevoli la comunicazione ai cittadini e renda più efficaci le misure fissate. E poi: "C'è una forte contraddizione tra la richieste di ridurre il trasporto privato, quando quello pubblico viene tagliato. Abbiamo bisogno di risorse per sostenere un piano che adesso è emergenziale, ma che deve diventare un tema costante".

Pier Francesco Maran, assessore all'ambiente del Comune di Milano, ha sottolineato l'importanza di fare sistema e ha, per esempio, contestato alla Regione lo scarso aggiornamento delle norme di intervento previste, insieme al fatto che non sia stata ancora fissata una data certa per la sospensione dei Diesel Euro 3 o delle caldaie non a norma, con eventuali incentivi per chi non avesse la possibilità di comprare una nuova auto. Senza dimenticare gli interventi previsti sulla creazione di una rete elettrica di ricarica per flotte aziendali, mezzi pubblici, taxi e trasporto privato "e questo possiamo farlo anche senza l'intervento del Governo". E poi, un sollecito al Governo perchè sblocchi le risorse destinate alla sostituzione dei mezzi pubblici e anche l'invito "a migliorare opere infrastrutturali che migliorino i collegamenti tra le maggiori città lombarde, approfittando anche della maggiore sensibilità dei cittadini al tema del vivere in una città più sostenibile".

 

Dieci punti da sviluppare insieme

La proposta che ANCI Lombardia intende sottoporre a Regione Lombardia e al Governo - con la richiesta di un intervento urgente - è molto articolata e riassumibile in 10 punti:

1.      Promuovere un coordinamento delle regioni della Pianura padana allo scopo di concertare azioni di lungo periodo ed azioni di emergenza
2.      Definire provvedimenti per affrontare le emergenze che scattino in modo automatico, quali ad esempio le limitazioni del traffico in tutta la regione dopo un periodo definito di sforamento dei limiti e l'obbligo di abbassare le temperature massime di riscaldamento negli edifici, siano essi pubblici o privati.
3.    Ripristinare integralmente le risorse destinate al trasporto pubblico locale e fissare con certezza risorse nazionali e regionali disponibili nei prossimi 5 anni in spesa corrente e in investimenti in modo da poter programmare correttamente servizi, sistemi tariffari, dare certezza ad aziende ed utenti.
4.     Utilizzare parte delle risorse della privatizzazione delle ferrovie per un forte rinnovo del parco treni locali.
5.      Fissare una data di scadenza entro la quale non potranno circolare più e vanno rottamati gli euro 0,1,2 e 3 diesel, fissarla successivamente anche per gli euro 4 diesel. Prevedere incentivi e agevolazioni per chi cambia tali auto e prevedere al tempo stesso sgravi sul bollo per mezzi meno inquinanti.
6.     Fissare una data entro la quale si dovrà per legge sostituire le caldaie più inquinanti pena il divieto di accensione, valorizzando gli ecoincentivi governativi che negli anni hanno comunque consentito di migliorare la situazione e favorire gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.
7.     Finanziarie prioritariamente e realizzare nei prossimi 5 anni le infrastrutture del trasporto pubblico locale previste nei piani regionali e locali
8.   Spostare progressivamente gli incentivi dall’autotrasporto merci al trasporto merci su ferrovia.
9.   Accompagnare l’obiettivo 65% di raccolta differenziata con sanzioni per chi sceglie di non raggiungere tale soglia e la sostituzione dell’illuminazio pubblica in led entro i prossimi 5 anni.
10.   Realizzare entro 30 mesi una rete di ricarica elettrica efficiente a livello regionale che spinga in via prioritaria alla riconversione elettrica dei mezzi in sharing e della logistica merci. Prevedere incentivi per chi va a lavoro in bici sul modello francese.

A chiusura dell'incontro, Roberto Maroni ha dato appuntamento ai rappresentanti di Anci per un ulteriore incontro, martedi 29 dicembre alle 15, sposando i contenuti del documento presentato e in previsione del confronto con il Governo.

(da Palazzo Lombardia, Valeria Volponi)

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