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100 Comuni contro le mafie

Fassino: "Anci in prima linea nella lotta ad infiltrazioni criminali"

22 Maggio 2015

Fassino ha ricordato come spesso gli amministratori locali si sono trovati “in una condizione di solitudine di fronte alle minacce criminali”

“La principale insidia per lo sviluppo di un territorio è la sicurezza. Un territorio che non sia sicuro non programma il proprio sviluppo, non pianifica investimenti e da esso i cittadini tendono a scappare. Rendere sicuri i territori di un paese è fondamentale per garantire sicurezza ai cittadini ed agli investimenti oltre che il futuro di una comunità. Per questo come Anci abbiamo assunto la battaglia contro ogni tentativo di infiltrazione criminale ed intendiamo portarla avanti su tutto il territorio nazionale, sia nelle regioni dove essa ha radici  storiche che dove si è spostata negli ultimi anni per lucrare guadagni illeciti”. Lo ha affermato il presidente dell’Anci Piero Fassino nel suo intervento all’iniziativa ‘100 Comuni contro le mafie’ che intende  richiamare l’attenzione generale sul rischio infiltrazioni criminali nel Comuni sostenendoli nell’azione di contrasto. 
Fassino ha ricordato come spesso gli amministratori locali si sono trovati “in una condizione di solitudine di fronte alle minacce criminali”, e per questo ha auspicato “l’avvio di una ‘strategia attiva' di relazioni tra enti locali, forze dell’ordine, magistratura e società civile, condizione questa essenziale perché l’azione di contrasto sia efficace”.
Da questo punto di vista, il presidente dell’Anci ha delineato tre principali settori di intervento. Innanzitutto, servono strumenti legislativi e normativi adeguati. “La legge anticorruzione approvata dal Parlamento è un primo passo significativo ma – ha sottolineato Fassino – bisogna integrare questo percorso operando anche nello snellimento delle norme sugli appalti pubblici, della trasparenza delle regole e delle procedure, un settore su cui stiamo avviando una importante collaborazione con l’Anac”.
Il sindaco di Torino si è poi soffermato sul tema dei proventi dei beni confiscati alla mafia: “Nonostante ci siano norme e leggi, su questo fronte gli strumenti in campo sono di una farraginosità incredibile, siamo di fronte ad un patrimonio confiscato amplissimo ed ad un loro utilizzo minimo”, ha denunciato Fassino sottolineando che questo “è molto negativo dal punto di vista della credibilità verso i cittadini e la certezza della sanzione”.
Infine, la questione delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, un fenomeno in forte crescita come evidenziato dal recente studio della Commissione parlamentare di inchiesta. “Chi è in prima linea nell’azione di contrasto alla criminalità – ha detto Fassino – deve essere tutelato e protetto. Per questo, durante un incontro di qualche giorno fa con il ministro Alfano, abbiamo sollecitato una maggiore attenzione da parte del governo. Anche in questo caso le norme sulla carta ci sono, ma la loro efficacia si è rivelata ogni giorno molto relativa”, ha concluso il presidente Anci.

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