DISAGIO ABITATIVO
"Un incontro urgente per misurare l’efficacia delle misure gia’ adottate per contrastare il disagio abitativo, incluse quelle sulla riqualificazione degli immobili di edilizia popolare al momento sfitti e per i quali sono stati stanziati 400 milioni di euro, e valutare insieme la possibilita’ di apportare soluzioni correttive alla normativa vigente’’. E’ questa la richiesta contenuta nella lettera che Piero Fassino, Presidente dell’Associazione dei Comuni italiani (ANCI) ha inviato al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio.
Dopo aver ricordato che ‘’l’ANCI e’ da tempo impegnata al fianco dei Comuni nell’affrontare il problema del disagio abitativo, problematica che si e’ significativamente acuita negli ultimi anni e che necessita di una strategia complessiva’’ Fassino sottolinea come ‘’da una prima analisi sull’applicazione degli strumenti normativi ed economico-finanziari previsti dalla legge, risulta che, sebbene con specificita’ diverse, le modalita’ di accesso e di funzionamento del Fondo per la morosita’ incolpevole e del Fondo affitti evidenziano talune criticita’ che vanno approfondite e corrette’’.
‘’Diversi sono i limiti riscontrati in questa prima fase di implementazione. Per quanto riguarda il Fondo Morosità incolpevole – spiega Fassino - si riscontra che i criteri per l’accesso al sostegno non rispondono alle caratteristiche proprie della platea degli interessati, che evidenzia una condizione di impoverimento di medio/lungo periodo e pertanto le misure per essere efficaci dovrebbero prevedere un sostegno strutturale all'affitto per contrastare efficacemente la situazione di disagio. In mancanza il contributo risulta poco mirato e finanziariamente troppo ridotto. Anche per questa ragione sarebbe opportuno rivedere il funzionamento e mettere a sistema i due Fondi, (Morosita’ incolpevole e Locazione)’’.
‘’Oltre a problemi di accesso e distribuzione delle risorse - segnala il Presidente ANCI - vi sono altre norme di difficile applicazione, quali l’articolo 5 della legge 80/2014, che reca disposizioni volte ad impedire che chiunque occupi abusivamente un immobile possa chiedere la residenza e l’allaccio ai pubblici servizi. Tale disposizione seppur ispirata da principi di legalita’ e giustizia, di fatto genera problemi in presenza di famiglie con minori e comunque incide sul reperimento di alloggi pubblici da rendere disponibili'. A tal proposito, ritengo opportuno evidenziare la necessita’ di studiare un sistema di incentivi/disincentivi che consenta di allargare l’offerta di immobili sia pubblici che privati da destinare a colmare la crescente domanda sociale, nonche’ di studiare meccanismi che permettano agli occupanti/inquilini di manutenere autonomamente gli immobili’’.
Da qui la richiesta di un incontro urgente ‘’anche tenendo conto – conclude Fassino - della pressione sociale che si registra in particolare nelle grandi Citta’’’.
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