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Enti locali

Nicotra: sul decreto un "successo del dialogo in un anno difficile"

30 Luglio 2015

Pubblichiamo l'editoriale di Veronica Nicotra, Segretario generale Anci, pubblicato dal sole24Ore

Un lungo lavoro improntato al dialogo è giunto quasi al termine con il voto di fiducia al Senato, salvo sorprese alla Camera.
Il 2015 è fuor di dubbio un anno particolare sia per i Comuni sia per i nuovi enti, le Città metropolitane: dalla riduzione di risorse agli effetti della nuova contabilità, e allo stesso tempo un alleggerimento degli obiettivi del patto, ancora non congruo rispetto alle potenzialità di investimento dei Comuni che continuano a generare avanzo a favore dell'intera pubblica amministrazione, ma a detrimento delle politiche di crescita delle Città.
I miglioramenti e le misure contenuti nel decreto legge 78/2015, arricchiti in sede parlamentare, vanno valutati positivamente e soprattutto devono spronarci a guardare il futuro con più fiducia, per il bene dei Comuni e dei cittadini, alzando la testa dalla quotidianità e dalla continua emergenza. La determinazione e la tenacia dell'Anci hanno consentito di avere un provvedimento che risponde a molte e rilevanti richieste, anche se altre questioni avrebbero potuto trovare facile e rapida soluzione.
Dovrebbe essere obiettivo condiviso, infatti, dare soluzioni a questioni che spesso ostacolano l'ordinato funzionamento dei Comuni, quando c'è il veicolo giusto: si pensi alla logica previsione di una soglia finanziaria per gli acquisti per i piccoli enti oppure alla possibilità di prorogare oltre i 36 mesi il contratto per insegnanti.
Dobbiamo sconfiggere la pessima abitudine di rinviare ciò che oggi è possibile, perché i risparmi in termini di tempo, energie umane e costi è enorme ed è altrettanto grande il guadagno in termini di credibilità, fiducia, capacità ed efficienza della pubblica amministrazione, e leale e reciproca collaborazione fra le istituzioni.
Il decreto «quasi legge» è complesso, contiene tante norme che aiutano i Comuni (è bene ribadirlo), ma ha alcuni limiti: auspicavamo, infatti, uno sforzo maggiore sulla parte investimenti e liberazione di risorse per lo sviluppo, tema che grava sui Comuni come sulle Città metropolitane . Manteniamo la speranza che questa richiesta sia accolta così come va conclusa con una compensazione integrale la mancanza di gettito peri terreni agricoli e montani.
Il decreto distribuisce i 100 milioni di spazi finanziari per interventi nei Comuni, riduce significativamente le sanzioni e consente agli enti che hanno sforato il patto di stabilità interno di rinnovare i contratti a tempo determinato. Inoltre, prevede una nettizzazione sino a 700 milioni peri cofinanziamenti di progetti europei, ne stanzia 530 per la compensazione Imu/Tasi e 30 milioni per attenuare il taglio per i Comuni minori, così come si riduce le sforbiciata delle Città metropolitane, cui è consentito di approvare il bilancio solo per il 2015. Rifinanziato con circa un miliardo il fondo di liquidità peri pagamenti pregressi, mentre le regole contabili guadagneranno in flessibilità.
Ancora, il decreto enti locali disciplina a regime l'erogazione del fondo di solidarietà comunale e contiene diverse norme sul personale: accelerazione del trasferimento degli «esuberi» nelle Province, deroghe al blocco delle assunzioni per il personale scolastico ed educativo, possibilità di incarichi stagionali ai vigili, possibilità di convenzionare il segretario comunale fra enti locali diversi. Modificato, infine, il parametro di calcolo dei tempi medi di pagamento, previsto l'uso dei proventi di rinegoziazione dei mutui anche per spesa corrente ed eliminato il vincolo di destinazione del 10% del ricavo da alienazioni immobiliari, assegnati alle Regioni gli oneri finanziari per la copertura delle funzioni non fondamentali delle Province e delle Città metropolitane, previsto un regime più ampio di copertura assicurativa delle spese legali a favore degli amministratori locali.

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