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#anci2017

Bianco a Mattarella: "si difenda reputazione dei sindaci, bene prezioso per la democrazia"

11 Ottobre 2017

Aperti i lavori della Assemblea Anci a Vicenza

"Grazie, signor Presidente, grazie a nome di tutti i sindaci per la sua presenza tra noi, segno concreto della considerazione verso l’Associazione e soprattutto verso la nostra istituzione, la più vicina ai cittadini ed alla delicata funzione cui dedichiamo passione, energia ed entusiamo”. Con queste parole il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, apre i lavori della 34a Assemblea annuale dell’Anci, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Dopo aver ribadito il valore del confronto e del dibattito che si svolgerà in queste giornate assembleari, durante le quali ci “confronteremo da diversi angoli visuali offrendo un esempio virtuoso di democrazia”, Bianco ricorda: “Assolvere oggi al mandato ricevuto dai cittadini non è facile o agevole; e non solo per i tagli subiti negli anni né per le pastoie burocratiche o i divieti incomprensibili che ritroviamo come sassi che rallentano la nostra azione”.

Pur riconoscendo alcuni passi avanti nei rapporti tra Stato e Comuni, per i tagli attenuati, come per la tanto attesa legge sui piccoli Comuni ed il pacchetto sicurezza, il presidente del Consiglio nazionale Anci lancia un vero e proprio appello al Capo dello Stato, alle istituzioni, come alla magistratura ed alla stampa. “La reputazione dei sindaci è un bene prezioso per la Repubblica. Non passa giorno senza che per un incendio, un crollo, un titolo di giornale, un flash sui social media un sindaco non venga chiamato in causa”, sottolinea Banco.

“Tuttavia – è la denuncia del sindaco di Catania – quando la vicenda giudiziaria di un sindaco si conclude con una archiviazione o un proscioglimento la notizia finisce in quindicesima pagina con quattro righe titolate ad una colonna”.

Da qui il suo accorato rimando a tutte le istituzioni: “Siamo pronti ad essere giudicati dallo Stato, dall’Anac e dalla magistratura, ma aiutateci a svolgere al meglio la nostra funzione. La reputazione dei sindaci è un bene della democrazia. Non dimentichiamoci comunque – ha concluso il sindaco etneo – che l’illegittimità di un atto amministrativo non è un reato penale, mentre l’iscrizione nel registro degli indagati non è una condanna definitiva”.

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