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Europa

Fondi comunitari, Brendolise: "per i Comuni strategia di area vasta"

2 Febbraio 2017

Le strategie delle città e le azioni dell'Anci per un approccio di successo

Il 28,5% dei Comuni ha un progetto finanziato con i fondi europei, disponendo così di un contributo medio di 543mila euro. Per poter affrontare questa partita, nel 93% di queste amministrazioni è presente un "ufficio Europa" che ha lo scopo di intercettare i fondi a disposizione. Inoltre, il 56% delle risorse destinate all'Italia sono assorbite dai progetti presentati dai 14 comuni capoluogo di Città Metropolitana.
Questi dati interessanti sono contenuti nella ricerca "I Comuni e il funding comunitario" promossa dall'Osservatorio egov del Politecnico di Milano con EasyGov Solutions e GFinance e presentata da Claudio Russo e Marco Tabladini durante l'omonimo seminario di RisorseComuni che si è tenuto questa mattina nella sede di Anci Lombardia.
Vista la sensibilità dei Comuni su questo tema, Francesco Brendolise, Presidente del Dipartimento Europa di Anci Lombardia ha evidenziato come l'operato dell'Associazione sulle questioni europee tende a "migliorare la capacità dei Comuni di attrarre fondi europei, non singolarmente ma come sistema dei Comuni lombardi, avendo l'attenzione di non lasciare indietro nessuno".
L'importanza dell'adesione alla progettualità europea è stata il fulcro dell'intervento di Mario Vanni, Capo di gabinetto del Sindaco di Milano, che ha sottolineato come "oggi, da più parti, assistiamo a una disaffezione verso l'Europa, ma qui siamo in un luogo che è sede del Piccolo Teatro d'Europa, un luogo simbolico di cultura e sviluppo, che dimostra la necessità dello sguardo europeo. E a chi non capisce l'importanza dell'Unione Europea, faccio notare che a Milano i quartieri di Lorenteggio e Giambellino sono stati ristrutturati proprio grazie ai fondi europei".

Le esperienze delle città 
Dal Comune di Milano è intervenuto anche Carmine Pacente, presidente della commissione affari internazionali post Expo e politiche europee del Comune di Milano, che ha ribadito l'importanza della programmazione europea per lo sviluppo della città, perché "se perdiamo la partita della politica urbana non andiamo da nessuna parte". Pacente ha continuato considerando come "Milano deve essere leader" sui temi legati alla internazionalizzazione, "per questo facciamo parte di un network di metropoli di tutto il mondo, rete nella quale siamo entrati grazie anche all'importanza che, agli occhi degli altri paesi, riveste il brand Milano".
Su questo tema è intervenuto anche Emanuele Piazza, assessore con delega Smart City di Genova, per il quale è "fondamentale l'attività di networking che le municipalità devono fare, perché l'autorevolezza a livello europeo si gioca sulla credibilità nella gestione e realizzazione di progetti".
Dal comune di Torino é intervenuta Elena Ciarlo, project manager del gabinetto del sindaco su progetti europei, che ha evidenziato come la città piemontese abbia puntato sulla progettazione europea.
Dalle testimonianze delle grandi città si è passati al caso del Comune di Lissone, rappresentato da Angela Levatino, dirigente comunale, che ha subito rilevato come nel Comune "non abbiamo una struttura ad hoc, però ci siamo attivati per cercare fondi europei e occasioni di finanziamento, monitorando i bandi e considerando le esperienze maturate in altre città". Grazie a questa intraprendenza, Lissone ha potuto godere di un finanziamento per un progetto sulle politiche giovanili; occasione che ha fatto notare a Levatino come, se "il fatto di recuperare fondi di finanziamento da bandi non rappresenta una risposta definitiva ai bisogni finanziari dell'ente, sicuramente aiuta a realizzare progetti che, altrimenti, non vedrebbero mai la luce".

Le azioni di Anci Lombardia
Per aiutare i Comuni piccoli e grandi su queste tematiche, Anci Lombardia ha promosso il Dipartimento Europa guidato da Brendolise, che, "per capire come muoversi, ha studiato gli errori degli anni precedenti, responsabili della non piena riuscita della programmazione europea dei Comuni negli anni scorsi, e ha guardato alle positività emerse". Da qui si è imposta l'esigenza di pensare la questione con un approccio sovraccomunale, sintetizzata nel "modello Seav (Servizio Europa Area Vasta), nato dalla convenzione con tutti i soggetti che vogliono implementare questo progetto per avere delle logiche Comuni di intervento".
Partner di Anci Lombardia in questo progetto è l'associazione Tecla, rappresentata dal suo direttore Mario Battello, che ha sottolineato come negli enti locali, "per poter cogliere le potenzialità dei progetti europei, deve essere data continuità alla attività di programmazione europea, al di là dei cambiamenti politici nell'amministrazione".
Alcune questioni operative che Anci ha intrapreso sul fronte europeo sono state presentate da Stefano Toselli, coordinatore di ReteComuni, che ha evidenziato come il network tra Comuni, Enti e aziende, promosso da Anci Lombardia e AnciLab, ha aperto nuovi servizi rivolti alla ricerca di finanziamenti per i Comuni, che saranno presentati nelle prossime settimane. (LS)

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