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Il funzionamento dei Comuni: Anci Lombardia incontra i giornalisti

28 Settembre 2017

Un corso di formazione per spiegare come sono organizzati gli Enti

"Se l'Italia ha avuto la capacità di affrontare la crisi che ha caratterizzato gli ultimi anni è per merito dei Comuni, che sono il primo soggetto che cittadini incontrano quando pensano allo Stato, e la loro presenza capillare sul territorio ha permesso la tenuta sociale del sistema". In questa battuta di Giorgio Oldrini è ben rappresentata l'essenza dei Comuni italiani che ne determina il funzionamento e che è stata illustrata questa mattina durante un seminario organizzato dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
La necessità di affrontare questo tema per gli addetti alla carta stampata è stata richiamata da Paolo Pirovano, segretario nazionale dell'Ordine, che ha sottolineato come il "Comune è il baluardo dello Stato per i cittadini", ma anche i giornalisti a volte non sanno come poter "raccontare il funzionamento della struttura comunale e cosa si cela dietro l'approvazione di un bilancio".

Comuni: tra burocrazia e tagli
Per illustrare il quadro di riferimento è intervenuto Pier Attilio Superti, segretario generale di Anci Lombardia, che ha innanzitutto evidenziato come per poter raccontare i Comuni si deve comprendere che "in Italia il numero dei Comuni è minore rispetto a quello di molti altri paesi europei", ma la differenza tra il nostro sistema e gli altri risiede nel fatto che "in quei paesi la struttura istituzionale è più efficiente". Un esempio in tal senso è dato dal peso della burocrazia italiana, che schiaccia i Comuni obbligandoli a "rispondere a oltre 60 obblighi in un anno", un fenomeno che ha portato Anci Lombardia a chiedere di "istituire uno sportello unico per gestire queste incombenze".
Superti si è quindi soffermato sulle questioni di finanza locale, evidenziando come "la spesa dei Comuni rappresenta solo il 7,4% del totale della spesa della PA", e che questa spesa, "per il 20% è destinata al welfare". Su tale scenario si è però abbattuta, tra il 2010 e il 2015, la mannaia del risanamento della finanza dello Stato, che in Lombardia ha chiesto "2 miliardi di euro di contributo ai Comuni lombardi", quantificati tra tagli ai trasferimenti, aumento del prelievo e blocco alla spesa. Per sintetizzare cosa è accaduto nel quinquennio in esame, Superti ha dichiarato che, concretamente, "ogni cittadino ha pagato 158 euro in più al proprio comune, ma nello stesso tempo, per ogni cittadino, il comune ha avuto 41 euro in meno , quindi si è visto un aumento della tassazione locale che ha coperto solo in parte tagli dello stato". Nonostante questo però i Comuni hanno operato per minimizzare l'impatto sulla erogazione dei servizi ai cittadini.
"La fatica nel governare e nel dare soddisfazione al cittadino" ha però fatto pagare il dazio a "molti sindaci che non sono stati confermati nella guida dei Comuni dai cittadini" ha ricordato Giovanni Buvoli, Presidente del Dipartimento Finanza locale di Anci Lombardia. Questo fenomeno è avvenuto "non sempre per mancanza di capacità personale, ma spesso per mancanza di strumenti" a disposizione, basti pensare che tra il,2010 è il 2015 "gli investimenti dei Comuni sono diminuiti del 28% e la spesa corrente del 4%. La PA in generale non ha numeri simile, è quindi vero che la spending review è stata fatta sui comuni".
A concludere queste riflessioni è intervenuto Alessandro Beltrami di Ifel, che illustrando la nuova contabilità ha dichiarato che "il legislatore, sugli enti locali, ha fatto fare agli altri quello che non è riuscito a fare su se stesso".

Raccontare i Comuni
Ma i giornali come possono raccontare tutto questo?
L'ex giornalista del Sole24Ore Marino Massaro è intervenuto al seminario considerando come la narrazione della formazione di un bilancio comunale è importantissima, perché "sul piano politico i bilanci sono la prima incarnazione del programma che lega chi governa e i suoi elettori". Spesso però i giornali  affrontano questo tema solo nel "momento della approvazione del bilancio preventivo, e meno a quello della verifica", che, invece, è il momento in cui il programma viene verificato nella sua realizzazione.
Per raccontare la quotidianità dei Comuni inoltre un grande aiuto arriva da Anci e da Ifel, che producono materiali ed elaborazioni utili per comprendere il funzionamento delle amministrazioni, come il volume sui numeri degli enti lombardi curato da Ifel e Anci Lombardia e presentato da Walter Tortorella. Sulla disponibilità e interpretazione di informazioni in grado oggi di disegnare il contesto comunale, Tortorella ha infine posto lo sguardo sulla "importante possibilità di usare gli open data"che liberano conoscenza, ma in merito ai quali è necessario porre attenzione sull'utilizzo e codifica.

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