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Finanza locale

Castelli: "Da Governo non solo risposte su avanzi ma anche reale pacificazione con Enti locali"

29 Novembre 2018

Nicotra: "dobbiamo fare i conti con una legge di Stabilità che presenta molte incertezze"

“Gli anni dei tagli e della crisi hanno prodotto pesanti effetti collaterali sulla infrastruttura comunale che è oggi molto indebolita. Lo dimostra il fatto che le maggiori risorse disponibili non hanno fatto ripartire gli investimenti locali. Per questo motivo, da questa Finanziaria e in futuro, i Comuni non si aspettano solo risposte in termini di avanzi di bilancio, ma una pacificazione che restituisca stabilità ed organicità al trattamento economico e fiscale degli enti locali, chiudendo la stagione dell’impoverimento”. E’ il messaggio lanciato da Guido Castelli, presidente della Fondazione Ifel e delegato Anci alla Finanza locale, intervenuto alla VII Conferenza annuale della Fondazione che si è svolta a Roma. Leggi lo studio sulle società partecipate presentato.
Secondo Castelli questa opera di pacificazione che “mira a riconoscere sia l'autonomia ai Comuni virtuosi che il sostegno a quelli in difficoltà, deve partire dal presupposto che i Comuni non sono tutti uguali. Essi – ha spiegato il delegato Anci - hanno subito gli effetti della crisi in modo differenziato: per questo bisogna trovare un sistema che abbia la giusta flessibilità per consentire a tutti di recuperare efficienza, senza penalizzare gli enti più deboli”.

“Purtroppo anche quest’anno dobbiamo fare i conti con una legge di Stabilità che presenta molte incertezze su voci fondamentali per la chiusura dei bilanci comunali”, ha sottolineato nel suo intervento il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra, che ha aggiunto “siamo ancora molto lontani dall’autonomia e pari ordinazione, tutelate dalla Costituzione, che i sindaci rivendicano da tanto tempo”.
Nicotra ha ricordato le questioni ancora aperte sulla parte corrente della manovra e su cui l’Associazione ha condizionato il proprio assenso al Fondo di solidarietà comunale. Tra questi “i 300 milioni di contributo compensativo del passaggio dall’Imu alla Tasi, per ristorare il maggior gettito Imu che dal 2014 i Comuni non possono più riscuotere; ed il ripristino dei 560 milioni tagliati con il dl 66 del 2014 che scade nel 2018”.
Su quest’ultimo passaggio il segretario generale si è augurata che “dalla trattativa in corso con il governo possa arrivare un ristoro completo delle risorse, così come avvenuto per le Città metropolitane e le Province”, non escludendo “la possibilità di una iniziativa giudiziaria per recuperare l’intera somma dovuta ai Comuni”.

Da parte sua il direttore della Fondazione Ifel Pierciro Galeone ha indicato i due pilastri su cui “ricostruire il sistema di finanza locale gravemente intaccato dalle tossine dei tagli” che in questi anni hanno provocato danni sia alle risorse che all’impalcatura delle regole. Bisogna ripartire da un lato dall’autonomia “delineata dall’art.119 e dalla legge 42, ma poi stravolta dall’operazione del governo Monti che ha di fatto con una patrimoniale ridotto lo spazio di manovra dei Comuni”. Dall’altro è necessario tornare ad una “effettiva perequazione che come era stata disegnata riguarda le garanzie necessarie all’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza su tutto il territorio nazionale”, ha spiegato Galeone.

Infine, il responsabile dipartimento Finanza locale Anci-Ifel, Andrea Ferri ha fatto il quadro della manovra finanziaria così come è stata delineata finora. “Agli aspetti positivi legati soprattutto ad un recupero di autonomia nella gestione finanziaria, grazie allo sblocco degli avanzi, che potrà avere effetto sugli investimenti locali – ha spiegato Ferri – fanno da contraltare lo sblocco della leva fiscale che non è stato però accompagnato da un riordino complessivo in materia di fiscalità comunale, riscossione e, catasto”. Ma le preoccupazioni maggiori per i Comuni sono legate alla parte corrente, “con una grave incertezza sui ristori attesi: partendo dal reintegro del taglio ex dl 66/2014, fino al Fondo IMU-Tasi ed al ripristino della maggiorazione per l’imposta per la pubblicità”, ha concluso Ferri.

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