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Semplificazione amministrativa, Superti: "crisi PA nella ossessione per correttezza procedure"

31 Gennaio 2018

Evento alla Università Statale di Milano per presentare l'ebook di Anci Lombardia

La burocrazia è da più parti additata come la causa degli insuccessi dei governi - nazionali o locali che siano -; la sburocratizzazione può quindi essere la soluzione di questo problema?
Per rispondere alla domanda l'Università degli Studi di Milano ha promosso un incontro per presentare il recente e-book pubblicato da Anci Lombardia "La semplificazione amministrativa".


La discussione è stata introdotta dalla Professoressa Gloria Regonini, che ha puntualizzato come, "rispetto all'amministrazione pubblica, si è rotto un equilibrio", e questo soprattutto per due motivi.
Innanzitutto "contrariamente a quanto sperato, i social network non hanno aumentato le occasioni di dialogo ma hanno segmentato e isolato le opinioni. In epoca di influencer e di testate che tagliano le notizie in base alle convinzioni dei lettori per confermarle, è difficile capire cosa rimane del concetto di opinione pubblica". Inoltre, "all'interno della sfera pubblica, le decisioni che vengono prese hanno una tale difficoltà per cui è difficile comprenderne il senso".
Per questo i cittadini sono "sempre più disinteressati nel verificare il senso delle decisioni pubbliche", e affiora il concetto di post-democrazia, favorito dalla "presenza di tecnocrazie algoritmiche, sempre meno controllabili e supportate da strumenti analitici".
Regonini si è quindi chiesta se "lo stato amministrativo va verso la decostruzione" e proprio qui viene chiamata in causa la semplificazione, che "non è solo una cosa da giuristi ma chiama in causa anche i destinatari di queste misure".
Per la docente "eliminare le leggi è l'ultima misura da seguire per una reale semplificazione", perchè "la burocrazia è l'incapacità di apprendere dagli errori" e l'ignoranza dei "costi dell'inazione", quindi serve innanzitutto cambiare la logica non la procedura amministrativa. Tale necessità è comprensibile se si guarda alla "incapacità dei tentativi di semplificazione avvenuti in Italia di essere realmente incisivi".


Queste riflessioni sono state riprese dal Segretario Generale di Anci Lombardia, Pier Attilio Superti, per il quale "la crisi della pubblica amministrazione sta nella sua ossessione di perseguire la correttezza delle procedure prima che il raggiungimento dell'obiettivo". In sostanza "si teme il controllo delle autorità e si evita l'assunzione di responsabilità", situazioni che "portano a non volere innovare".
Considerando casi pratici di complessità amministrativa, nella gestione delle pratiche quotidiane, Superti ha indicato che "la prima semplificazione da attuare deve prevedere che ognuno faccia il suo mestiere, senza sovrapposizioni".


Il professor Walter Castelnovo ha continuato il confronto evidenziando come la cosidetta semplificazione non sia sempre necessaria al fine di garantire la semplicità delle procedure, bensì si devono misure per dare soluzioni alle domande dei cittadini secondo logiche anche politiche e non solo procedurali.
Lo sforzo deve quindi essere volto a capire "come portare la responsabilità dentro la pubblica amministrazione". (LS)


 

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