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Politiche sviluppo

Nicotra: "Per i Comuni bene nuove regole su investimenti ma servono altre misure di accompagnamento"

17 Novembre 2017

Alla presentazione del Rapporto è intervenuto anche il ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti

“Veniamo da un lungo ciclo negativo per gli investimenti pubblici nei Comuni ora, grazie al cambiamento delle regole sul patto di stabilità introdotte tra il 2015 e il 2016, c’è stata una inversione di tendenza che sta producendo effetti. Ma i Comuni, traumatizzati da anni di vincoli non possono riprendere subito a camminare, servono altre misure di accompagnamento”. Lo ha detto Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci, intervenendo alla presentazione del rapporto 2017 dei conti pubblici territoriali, promossa da Ifel in collaborazione con l'Agenzia per la coesione territoriale - Cpt e l'Associazione italiana di scienze regionali.
Nicotra, dopo aver ricordato l’azione messa in campo dall’Anci che “con i governi della legislatura è riuscita gradualmente a modificare le regole sugli investimenti pubblici”, ha posto l’accento su alcune lacune che riguardano ad esempio la gestione delle spese per il personale impattando anche sul settore degli investimenti. “I Comuni hanno gradito molto il cambio delle regole, ma si deve fare ancora qualcosa di più soprattutto per i Comuni piccoli e medi. Dobbiamo tenere conto – ha sottolineato il segretario generale – che gli investimenti locali sono quelli che assicurano maggiore resa anche in termini sociali”.
Da Nicotra è arrivato poi un accenno alla posizione dei Comuni rispetto alla legge di bilancio ancora in discussione. “Per il 2018 esiste una situazione contingente di sofferenza per quanto riguarda la spesa corrente dovuto – ha spiegato – a tre situazioni concomitanti: il rinnovo contrattuale dei dipendenti, la progressione degli accantonamenti e la pressione della perequazione sulla parte delle regole per il prossimo anno”. Una situazione del genere finisce per “penalizzare ulteriormente gli investimenti per una fascia di comuni importanti determinando una riduzione di risorse di circa un miliardo. Molte amministrazione – ha precisato – rischiano di non poter chiudere i bilanci: è essenziale un cambiamento sul punto per iniziare il prossimo anno con serenità avviando una programmazione degli investimenti”.
Venendo poi agli aspetti positivi per i Comuni in termini di risorse per gli investimenti, Nicotra ha plaudito “alla misura storica del bando periferie” per il quale ha auspicato sia una conferma strutturale che una tempistica più stringente per le verifiche così da accompagnare meglio i Comuni nella attuazione dei progetti. Così come ha evidenziato “i 150 milioni di euro stanziati per interventi nei comuni non capoluogo su sicurezza territorio” e l’avvio della legge sui piccoli Comuni su cui ha tuttavia chiesto una procedura più snella per l’individuazione dei Comuni e lo sblocco dei finanziamenti.
“Cosa manca per completare il quadro?”, si è chiesta infine Nicotra. Da un lato “un migliore allineamento tra le regole contabili e le procedure burocratiche di gestione dei fondi, per evitare che risorse stanziate a gennaio possano essere spese dai Comuni solo a novembre”. E dall’altro maggiore audacia sugli spazi finanziari: il patto nazionale funziona ma è necessario mettere più risorse”, ha concluso il segretario generale.
Alla presentazione del Rapporto è intervenuto anche il ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti “La nuova regola sul riequilibrio territoriale - ha detto in un passaggio del suo intervento -, inserita nel decreto Mezzogiorno dello scorso inverno, secondo cui le risorse ordinarie sono distribuite in base alla proporzionalità della popolazione, rappresenta un passaggio fondamentale per le politiche territoriali. La sua attuazione, farà in modo che i fondi di coesione svolgano sempre una funzione aggiuntiva di recupero del divario territoriale; mentre quella base di sviluppo del territorio sarà comunque garantita dalla spesa ordinaria”. 
De Vincenti ha altresì precisato che il governo “ha già attuato il Dpcm sulla nuova regola di equa distribuzione, ora dobbiamo emanare la direttiva alle amministrazioni centrali per definire gli stanziamenti in proporzione alla popolazione”.
Il responsabile della Coesione ha poi riconosciuto che “negli anni della crisi la regola del patto di stabilità ha rappresentato un limite notevole agli investimenti pubblici, soprattutto dei Comuni”. Ma grazie alla sua sostituzione dal 2015 con la regola del pareggio del bilancio “si sono create le condizioni necessarie per sostenere le amministrazioni locali nelle politiche di investimento pubblico”, ha aggiunto il ministro. Che ha poi precisato la decisione del governo di “confermare questa linea di apertura e sostegno nelle due leggi di bilancio successive”.
Infine, il ministro ha rivendicato i risultati ottenuti per rilancio delle politiche territoriali in particolare nelle regione meridionali. “Coi patti per il Sud abbiamo ripreso un discorso sugli investimenti: i dati al 31 agosto scorso ci dicono che, a poco più di un anno dalla firma dei patti, abbiamo lavori in corso ed attività di servizio per un valore complessivo di 7 miliardi nelle 8 regioni del Sud, mi sembra un bel segnale di inversione di tendenza.

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