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Brivio: "la sicurezza partecipata va gestita anche con cittadini e imprese"

16 Novembre 2017

Convegno alla fiera di Milano, presentata ricerca AnciLab, Lamorgese: "rapporto privilegiato del Ministero dell'Interno con Anci"

"La sicurezza è un bene di tutti e come tale va partecipato e curato da tutti gli enti e le istituzioni coinvolte. Non è la stagione delle prove di forza, colloquiando si trova sempre una soluzione". Così il Prefetto di Milano Luciana Lamorgese è intervenuta al convegno organizzato da RisorseComuni in occasione della Fiera della sicurezza in corso a Milano.
Lamorgese ha ricordato inoltre "il rapporto privilegiato del Ministero dell'Interno con Anci in merito alle tematiche della sicurezza urbana", poichè "con i Sindaci è attivo un rapporto costante di leale collaborazione, dato che il ruolo della Prefettura è quello di creare sinergie", e ha evidenziato come le diverse istituzioni coinvolte dalla questione lavorano "per migliorare la percezione dei cittadini della sicurezza e per questo i recenti provvedimenti ministeriali hanno lavorato per favorire il coordinamento tra i vari soggetti". Tra le novità introdotte dal Viminale il Prefetto ha ricordato il protocollo sull'immigrazione siglato con i Comuni della Città Metropolitana di Milano, che con successo, "anche se non nei termini che mi prospettavo, lavora sull'accoglienza sostenibile".
Infine sul lato pratico Lamorgese ritiene "importante individuare sul territorio le situazioni di criticità" per intervenire in termini preventivi, come, ad esempio, individuare "occupazioni abusive ed evitare la stabilizzazione di situazioni del genere".

La ricerca AnciLab
L'intervento di Lamorgese ha seguito la presentazione della ricerca sulla sicurezza urbana curata da AnciLab e illustrata da Luca Bramati. L'indagine, forte della partecipazione di ben 812 Comuni lombardi, ha sottolineato "l'importanza della tecnologia per garantire la sicurezza urbana". I Comuni mostrano infatti sempre più attenzione alla videosorveglianza e ai sistemi di controllo degli accessi in città, e Bramati ha considerato come "la videosorveglianza è attiva soprattutto nelle grandi aree urbane", dove gli investimenti sono proporzionali al numero degli abitanti, inoltre nei territori di "Sondrio e Cremona si contano gli impianti più moderni". La ricerca ha quindi disegnato cosa sta accadendo nei Comuni, dove si mettono in campo diverse misure atte a rispondere ai dettami normativi e alle richieste dei cittadini, generando un fronte variegato di azioni su diversi fronti.

Brivio: progettazione, risorse e interconnessione
"Il lavoro di AnciLab è importante per capire come si stanno muovendo i Comuni: evidenzia l'aumento delle spese e lo sviluppo di una logica di programmazione" ha considerato Virginio Brivio, Presidente di Anci Lombardia, per il quale, in tema di sicurezza "la tecnologia è un fattore fondamentale, ma ancor più fondamentale è il ruolo degli attori che operano in questo settore". 
Per Brivio "in questa partita non parliamo solo con le istituzioni, ma abbiamo anche altri interlocutori: i cittadini e le imprese", e proprio per questo il "decreto Minniti ha posto l'attenzione sulla sicurezza integrata", pertanto "non dobbiamo dimenticare che la sicurezza partecipata va gestita anche con i cittadini e le imprese", sfruttando le potezialità delle nuove tecnologie della comunicazione.
L'investimento sulla sicurezza però necessita nei Comuni di "un affondo professionale e tecnologico importante, sapendo che esistono due criticita: i costi di mantenimento degli impianti e il collegamento e l'interfacciamento con altre banche dati". Spesso infatti una criticità è quella di "poter disporre di organici strutturati e corposi", e da questo punto di vista si deve affrontare la "messa in comune di risorse" tra i territori. Infine "serve una versa interconnessione tra i sistemi locali e quelli di più ampia competenza e raggio di azione".

Gli amministratori e l'Anci
In sala anche due testimonianze da Milano e Sesto San Giovanni.
Da Sesto è intervenuto il Sindaco Roberto Di Stefano, che ha evidenziato come "in 4 mesi, con il confronto continuo con la Prefettura, abbiamo effettuato 150 interventi sul territorio per combattere l'accattonaggio, liberare i sottopassi e lavorare nei pressi delle scuole, al fine di restituire alle famiglie la libertà di usare la città". Grazie "all'ottimo decreto Minniti" come ha dichiarato Di Stefano, è stato possibile "garantire maggiore controllo e sicurezza".
L'Assessore milanese Carmela Rozza, in videoconferenza, ha invece puntualizzato che "la videosorveglianza non è la panacea di tutti i mali", e ha evidenziato come Milano, per affrontare la questione movida, sta prendendo in esame l'esempio da Rotterdam, dove i locali sono collegati direttamente con la centrale operativa.
Antonio Ragonesi, responsabile della sicurezza per Anci, illustrando i contenuti del decreto Minniti, ha considerato come "il senso di insicurezza dei cittadini è aumentato. Questo decreto, che introduce il concetto di sicurezza integrata, rappresenta un cambio di passo".
Infine Roberto Ferrari, Sindaco di Oggiono e Presidente Dipartimento Sicurezza Anci Lombardia, ha posto l'attenzione sulla quotidianità del lavoro dei Sindaci, che devono fornire risposte ai cittadini, anche "se spesso le soluzioni che prospettano non sono di loro competenza". Per Ferrari ora è "importante fare sinergia tra Comuni nella gestione delle funzioni", e invita a porre attenzione alla "pianificazione urbana, con la quale si possono portare avanti interventi che integrano il tema della sicurezza". (LS)

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