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Assemblea Anci Giovani - Un articolo sul Venerdì di Repubblica

23 Febbraio 2015

In occasione dell'Assemblea di Milano, il supplemento di Repubblica ha raccontato 3 storie di giovani amministratori, tra cui quella del sindaco di roberto Nassi, sindaco di Torrevecchia Pia (Pv)

Pubblichiamo l'articolo comparso sul ilVenerdì de laRepubblica lo scorso 20 febbraio.
 
LAUREA, MASTER ALL'ESTERO, E POI A CASA: AUMENTANO GLI AMMINISTRATORI SOTTO I 35 ANNI. MA NEI COMUNI GRANDI PER LORO NON C'È ANCORA SPAZIO
Giovani sindaci qualificati ma che non vivono di politica crescono. Con moderazione, perché l'Italia della politica è ancora un Paese per vecchi. Ma crescono. Gli under 35 erano 277 a giugno 2012, il 4,3 per cento del quasi 8.000 primi cittadini d'Italia. Oggi l'Anci (che il 20 e 21 febbraio tiene a Milano la VI assemblea nazionale di Anci Giovani), ne conta 519, pari al 6,66 per cento. I più sono al Nord, ma è soprattutto nei piccoli Comuni che si affermano. Perfino con diversi «cervelli in fuga», andati all'estero o in altre regioni per studio o lavoro, tornati a casa, conquistati dalla politica e diventati amministratori.
Come Roberto Nassi, oggi 37enne, ingegnere civile, studio professionale e consulente di Expo, esperienze in Danimarca e negli Usa, rientrato «per valorizzare la nostra cultura e la nostra italianità, che all'estero, checché se ne dica, è vista con ammirazione». Nassi è sindaco dal 2012 di Torrevecchia Pia, Comune pavese di 3.550 anime, eletto con una lista civica che ha sbaragliato quelle tradizionali di centrosinistra e centrodestra. «Fare il sindaco non è semplice» dice «coniugare impegno politico e libera professione nemmeno, ma si può fare. Bisogna avere coraggio per amministrare con onestà, perché in Italia le regole si piegano con facilità e la corruzione è ovunque. Io sono molto ligio alle regole. Il mio background e la scuola di formazione dell'Anci mi aiutano a far prevalere sempre l'interesse pubblico. La voglia di cambiare è il valore aggiunto che noi giovani portiamo».
Nei Comuni più grandi continuano però a vincere i politici consumati: l'unico capoluogo che vede un primo cittadino trentenne (Giuseppe Falcomatà) è Reggio Calabria. «Nei piccoli Comuni per noi emergere è più facile, se vai più su invece la strada è chiusa dalla vecchia politica e l'accesso per chi non è dentro i partiti è difficile», sostiene Leonardo Adami, neolaureato in Economia e commercio, esperienza nei collettivi studenteschi, primo cittadino di Alonte, centro vicentino di 1.663 anime, con i suoi 22 anni il sindaco più giovane d'Italia.
Crescono anche le donne che indossano la fascia tricolore: sono 1.067 e 85 (l'8,13 per cento) hanno meno di 35 anni. Come Benedetta Brighenti, 32 anni, ingegnere edile e architetto, partita Iva «di quelle super sfruttate di oggi», un passato negli scout, chiamata sei anni fa a fare l'assessore esterno e conquistata dal «fuoco della politica», dal 2012 vice sindaco del Pd a Castelnuovo Rangone, Comune modenese di 15 mila abitanti, un sogno nel cassetto: «Sposarmi, fare figli e diventare la prima giovane mamma sindaco della regione». Sacrifici? «Lavoro 16 ore al giorno ma ne vale la pena. C'è una grande ricchezza nell'esperienza di governo».

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