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Assemblea Congressuale ANCI Lombardia - Roberto Scanagatti eletto Presidente

13 Settembre 2014

“Comuni non sono mostri che si nutrono di tasse, sono gli enti che erogano ogni giorno servizi ai cittadini. Stato ci lasci tutto il gettito IMU, noi rinunciamo ai trasferimenti” - Online la relazione del Presidente

Roberto Scanagatti, Sindaco di Monza, è stato eletto all’unanimità Presidente di Anci Lombardia nel corso della Assemblea Congressuale che si è tenuta questa mattina presso l’Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli. “I Comuni non sono mostri che si nutrono di tasse – ha detto il neoeletto Presidente -  sono gli enti più vicini ai cittadini ai quali ogni giorno garantiscono servizi indispensabili, nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti. I dati dimostrano che i Comuni sono più bravi di altri a fare la spending review e a ridurre la spesa corrente, ma nonostante questo continuano ad essere additati come centri di spreco. Non è così e ci impegneremo per informare di più e meglio i cittadini. Chiediamo – continua Scanagatti - regole chiare e certe, per dare risposte alle comunità che rappresentiamo e alle imprese, le quali risentono pesantemente della contrazione degli investimenti dei comuni in opere utili registrati in questi ultimi anni (- 30%). La proposta che lanciamo è che venga lasciato ai comuni l’intero gettito prodotto dall’Imu, anche quello sugli immobili produttivi; in cambio siamo disposti a rinunciare a ogni altro trasferimento ordinario da parte dello Stato. Chiediamo poi che i fondi destinati dal Governo a Regione Lombardia nell’ambito del Patto per la Salute, 500 milioni di euro l’anno per i prossimi tre anni, siano per la metà gestiti direttamente dai Comuni per far fronte alle emergenze sociali, che stanno diventando di difficilissima gestione per tanti Comuni lombardi”.
Scanagatti succede ad Attilio Fontana, Sindaco di Varese, che ha guidato l’Associazione dal 2009 e a cui sono andati i ringraziamenti di tutti i presenti per l’ottimo lavoro svolto per i Comuni. Il Presidente uscente, illustrando il Bilancio sociale dell’ultimo quinquennio di ANCI Lombardia ha salutato gli Amministratori lombardi sottolineando come “in questi cinque anni l’Associazione ha dimostrato unità e tenacia nel portare avanti le ragioni e le proposte dei Comuni. I Sindaci lombardi, al di là di appartenenze politiche ed ideologiche, hanno difeso unitariamente i loro diritti, scendendo in piazza per la prima volta in Italia a Milano, e hanno saputo unirsi a favore delle comunità colpite dal terremoto e per proporre al Governo e alla Regione riforme e innovazioni su molteplici fronti. A tutti loro va il mio più sincero ringraziamento per il supporto che hanno assicurato all’Associazione e per la fiducia che mi hanno dimostrato nei diversi passaggi del mio mandato alla guida di ANCI Lombardia”.
LA FINANZA COMUNALE
I Sindaci lombardi riuniti a Milano hanno denunciato le difficoltà affrontate sul fronte delle risorse e dei tagli ai bilanci dei loro Enti.
“I Comuni non possono essere considerati gli unici responsabili dell’aumento della tassazione locale” è stata la voce comune dell’Assemblea, “la situazione creatasi è frutto dell’incertezza normativa e dei continui tagli nelle risorse a disposizione degli enti, che non sono coperti dall’aumento dell’imposizione locale”. A supporto di questa affermazione ANCI Lombardia ha ricordato come dal 2007 al 2014 i Comuni hanno visto diminuire le loro risorse di quasi 17 miliardi di euro, di cui circa la metà come contributo al patto di stabilità e il resto come taglio ai trasferimenti e al Fondo di solidarietà comunale. Inoltre, nello stesso periodo, sono stati ridotti di oltre il 50% i fondi per le politiche sociali. Queste politiche hanno reso impossibile pagare i fornitori e le imprese che pure ne avevano diritto e hanno ridotto gli investimenti di oltre il 30% dal 2007 al 2013. Per poter continuare ad erogare servizi alle comunità, dall’assistenza alle famiglie bisognose, al trasporto pubblico locale, dal supporto all’istruzione alla manutenzione delle strade, i Comuni si sono visti costretti ad aumentare le imposte locali, i cui introiti spesso vengono trattenuti dallo Stato per sanare il deficit pubblico. 
Oggi questo contributo richiesto ai Comuni per il risanamento dei conti pubblici non è più sostenibile per le imprese e per la collettività.
In questi anni ANCI ha avanzato delle proposte in merito alla finanza locale che richiedono certezza normativa, stabilità di risorse e semplificazione delle procedure, auspicando in particolare una riforma radicale del patto di stabilità che stabilisca l’obiettivo di equilibrio di bilancio e un limite all’indebitamento, lasciando che i singoli enti siano autonomi nel perseguirli e la restituzione dell’autonomia finanziaria con il riconoscimento ai Comuni dell’intero introito del gettito derivante dalla tassazione immobiliare.
IL RUOLO DI ANCI LOMBARDIA NEL SISTEMA DEI COMUNI
Forte del mandato ricevuto, il neo Presidente Scanagatti ha esortato i Sindaci e gli Amministratori in sala a partecipare attivamente alla vita dell’Associazione e a collaborare ai progetti che ANCI Lombardia svilupperà per i Comuni lombardi.
ANCI Lombardia ha quindi presentato due iniziative che concretizzano l’operato dell’Associazione nel mondo delle Autonomie locali.
All’Assemblea è stato distribuito il “Vademecum per gli Amministratori” – il volume sarà inviato a tutti gli Amministratori locali lombardi -: uno strumento promosso per orientare chi opera quotidianamente nei Comuni. Il Vademecum presenta una lettura costituzionale del ruolo del Comune; una parte relativa allo status dell’amministratore locale e alla organizzazione del Comune ed una relativa al bilancio, vero tormento di tutti in questi anni. Sono presenti poi letture relative a contratti ed appalti; all’ambiente; all’urbanistica; ai servizi pubblici locali; alla Gestione Associata Obbligatoria; alle Fusioni. 
Scanagatti ha quindi presentato un progetto che sarà avviato nei prossimi mesi: la realizzazione di un Centro di Documentazione dei Comuni lombardi. Questo centro avrà l’obiettivo “di aumentare il grado di autorevolezza del mondo comunale con l’elaborazione di dati e ricerche che possano essere funzionali alla formulazione di proposte da presentare alla Regione e al Governo, come abbiamo fatto con la definizione degli indici di virtuosità comunale. In questo modo cercheremo di fornire interpretazioni puntuali degli indicatori che descrivono la realtà comunale, per un nuovo rapporto con le istituzioni, il mondo della comunicazione e i cittadini, al fine di spiegare le nostre peculiarità”.

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