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Azzardo bastardo: Bergamo gioca contro

16 Marzo 2015

Presentata la campagna educativa contro il gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo è la terza industria italiana e la Lombardia fattura il 18 % del totale nazionale. Le ASL lombarde hanno in cura 1.600 giocatori nei Dipartimenti Dipendenze. Nel 2014 i Sert di Bergamo si sono occupati di 239 utenti, per lo più uomini tra i 45 e i 50 anni, ma il trend vede aumentare giovani e donne. Solo nella città di Bergamo nel 2014 sono stati spesi 204 milioni di euro. Nel territorio della bergamasca di contano più di 2.000 pubblici esercizi e sale gioco con slot machine.
Quanto basta per allarmare amministratori comunali, insegnanti, genitori, medici e quanti hanno a cuore le sorti dei cittadini e delle comunità.
Per consentire una riflessione a più voci e per promuovere sinergie efficaci, il Comune di Bergamo ha organizzato un interessante convegno sul tema delle ludopatie. L’iniziativa si è tenuta Mercoledì 11 marzo 2015, presso la Sala Consiliare di Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo.
Erano presenti: Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo; don Antonio Mazzi e Franco Taverna, della Comunità Exodus; Pierfranco Maffè, Presidente del Dipartimento Istruzione di ANCI Lombardia; Simone Feder, Movimento No slot; Luca Morini, Università degli Studi di Bergamo. Moderatore del dibattito il Direttore della rivista “Vita”, Riccardo Bonacina.
“Gli enti locali non possono restare indifferenti ad un fenomeno che ormai ha superato il livello di guardia – ha dichiarato Pierfranco Maffè – La crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo modifica i comportamenti delle persone, che perdono tempo e soldi, avvitandosi in una spirale senza controllo. Il gioco è fondamentale per lo sviluppo della vita dei ragazzi e dei giovani, ma anche gli adulti con il gioco possono divertirsi e socializzare. Con il gioco d’azzardo, però, la perdita del controllo provoca effetti simili all’assunzione di sostanze stupefacenti, con comportamenti che sfociano nell’illegalità e nello sfaldamento dei rapporti personali”.
Al convegno erano presenti numerosi insegnanti e rappresentanti delle Associazioni dei genitori. Tutti gli intervenuti hanno riconosciuto l’importanza della prevenzione e della promozione dei valori, realizzando opportuni percorsi educativi e formativi.
Il Sindaco di Bergamo ha anche dato notizia di una iniziativa, promossa da diversi Sindaci di Comuni lombardi capoluogo di provincia, che hanno scritto al Presidente del Consiglio. E’ infatti in discussione un provvedimento che toglie potere ai Sindaci, che potrebbero vedersi sottratta la possibilità di mappare i luoghi sensibili, rilasciare autorizzazioni e limitare gli orari di funzionamento delle slot machine.
I rappresentanti degli enti partecipanti hanno presentato le iniziative promosse nel territorio, con attività di formazione anche per i gestori delle sale gioco e locali con slot machine, coinvolgendo ASL, Confesercenti, Associazioni di volontariato ed altre agenzie educative.
E’ stato redatto anche un Codice Etico, che prevede azioni di prevenzione e di accompagnamento:
1. Non prestare denaro ai giocatori;
2. Adottare strategie per favorire il controllo del tempo;
3. Proporre giochi alternativi;
4. Vietare ai minori l’accesso alle sale gioco;
5. Disincentivare il consumo di alcool;
6. Collaborare con chi attua interventi di prevenzione;
7. Esporre in modo visibile nelle sale gioco il materiale informativo messo a disposizione dalle ASL;
8. Pubblicizzare il Codice Etico.
Al termine del convegno è stata inaugurata la mostra “Azzardo: non chiamiamolo gioco”, che resterà aperta al pubblico sino al 28 marzo 2015, sempre a Palazzo Frizzoni.
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