Immaginiamo il futuro. Tra dieci anni saranno ancora attive le sale di spettacolo attualmente in funzione nelle nostre comunità, quei teatri e cinema gestiti con passione da chi anni fa ha creduto nel valore sociale di questi luoghi di aggregazione e di cultura? Questi spazi dove le persone si incontrano, condividono esperienze, si confrontano, socializzano, sono da catalogare come strumenti di welfare o come capannoni ad uso industriale?
Per rispondere a queste e a tante altre domande, il Dipartimento Cultura, giovani e sport di ANCI Lombardia ha organizzato un seminario, tenuto il 4 marzo 2015 a Milano nel Cinema Apollo Multisala. Erano presenti autorevoli esponenti del mondo dei Comuni e dei gestori delle sale spettacolo.
Ha aperto i lavori Paola Bocci, Consigliere comunale di Milano, Vicepresidente del Dipartimento Cultura di ANCI Lombardia e membro della Commissione nazionale ANCI Cultura. Sono poi intervenuti: Enrico Di Mambro, Presidente AGIS nazionale; Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura di Milano; Michele Truglio, funzionario del settore tributi del Comune di Milano; Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona e Gianpiero Bocca, in rappresentanza delle sale di comunità.
“Teatri e cinema hanno una funzione pubblica” – ha dichiarato Paola Bocci. – “Sappiamo che i Comuni hanno tanti problemi e poche risorse, ma se pensiamo a ciò che è essenziale o superfluo nella vita delle nostre comunità, dobbiamo valutare con attenzione al ruolo svolto da questi spazi culturali e di incontro. A Milano abbiamo previsto agevolazioni significative, intervenendo sulla fiscalità locale. Ma non c’è solo l’IMU; andrebbe valutato anche l’impatto della Tassa rifiuti, considerando che i costi sono parametrati alla quantità di rifiuti prodotti”.
“Gli enti locali possono svolgere un importante ruolo di regia” – ha dichiarato Filippo Del Corno – “Non si tratta solo di ridurre tasse o erogare finanziamenti, ma di costruire con i soggetti interessati i presupposti perché questo sistema regga, anche rendendo consapevoli i cittadini del valore di questo patrimonio culturale, che è uno degli elementi costitutivi della nostra identità”.
“I Comuni sono consapevoli della funzione sociale svolta da cinema e teatri” – ha precisato Galimberti – “E’ necessaria una forte interlocuzione con ANCI e con i territori. A Cremona abbiamo costituito una cordata con 25 Comuni sui cui territori si trovano teatri di fondazione ed abbiamo ottenuto importanti risultati. L’Art Bonus, l’agevolazione che prevede la defiscalizzazione del 65 % dei contributi versati, è stato esteso anche ai teatri di fondazione”.
Numerosi gli interventi dei presenti, interessati soprattutto a non lasciar cadere la riflessione iniziata con il seminario.
Paola Bocci ha assicurato l’impegno del Dipartimento Cultura, giovani e sport di ANCI Lombardia a valutare ulteriori iniziative di approfondimento e possibili sinergie con i territori.