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Franceschini: ''Da oggi alleanza con Comuni, da sempre a difesa della cultura''

24 Luglio 2014

“Dobbiamo passare ora alla fase successiva – ha detto Franceschini – per far diventare quella sulla cultura una missione chiara dove ognuno fa la propria parte a seconda delle competenze”

In questi anni abbiamo perso tanto tempo, al di là del colore dei governi che si sono susseguiti, non capendo che, soprattutto nell’era della globalizzazione, la vocazione del nostro Paese è la bellezza e la creatività. Il sistema dei Comuni lo ha capito da tempo e nonostante i tagli degli ultimi anni ha difeso e difende gli spazi culturali presenti sul territorio. Il protocollo che firmiamo oggi, oltre al decreto Cultura, rappresenta quindi un ulteriore tassello per un’alleanza di cui c’era bisogno, per fare della Cultura un tema centrale della politica nazionale”. Cos’ il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschino, chiudendo i lavori del convegno Anci su Cultura e Turismo, svoltosi oggi a Roma presso la sala del Tempio di Adriano di Piazza di Pietra.
“Dobbiamo passare ora alla fase successiva – ha detto Franceschini – per far diventare quella sulla cultura una missione chiara dove ognuno fa la propria parte a seconda delle competenze. Basta – ha rimarcato però il ministro – presentarsi all’estero frammentati con il padiglione di questa o quella Regione. Dobbiamo presentarci fuori dai nostri confini come sistema Paese”.
Ricordando poi i provvedimenti contenuti nel decreto che interessano i Comuni, dall’art bonus che concede il 65% di credito di imposta alle risorse per promuovere eventi culturali nelle periferie, il ministro ha parlato della sua idea di polo museale. “I grandi musei d’Europa, ad esempio il Louvre – ha detto – non fanno distinzione di proprietà. Al turista, infatti, non interessa se il dato museo sia dello Stato della chiesa, del Comune o della singola Regione. Il turista vuole visitarlo e fruirne”. Nel polo museale a cui lavorerà il Mibact, quindi “non conteranno le proprietà ma la valorizzazione del prodotto turistico. Più evitiamo frammentazione più andremo verso una piena valorizzazione”.
Infine un invito a guardare al futuro. “In Italia – ha concluso Franceschini – abbiamo il dovere di investire sull’enorme patrimonio lasciatoci dal passato. Abbiamo però tanta intelligenza e creatività contemporanea che merita attenzione. Tuteliamo il passato – ha chiosato il ministro – ma investiamo anche sulle eccellenze del presente che saranno futuro”.
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