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Le principali novità per i Comuni introdotte dalla spending review

6 Luglio 2012

Le illustra una nota stampa pubblicata da palazzo Chigi nella notte.

Sono numerose le misure sui Comuni inserite nel decreto legge sulla spending review che il governo ha approvato poco prima dell’una di stanotte dopo un consiglio dei ministri durato sette ore. Di seguito ecco le principali, come riferite dalla nota stampa diramata da Palazzo Chigi.
Riduzione della spesa – E’ confermata la 'sforbiciata' di 2,5 miliardi nel biennio, la cui ripartizione sarà decisa dalla Conferenza Stato-Città. Per i Comuni la riduzione è pari a 500 milioni di euro per l’anno 2012 e 2.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013; risorse che saranno recuperate dal fondo di riequilibrio o in caso di capienza dal gettito Imu. Inoltre, si riduce ulteriormente il limite entro cui gli enti territoriali possono procedere ad assunzione di personale; mentre a partire dal 1° gennaio 2011 i crediti maturati nei confronti degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti, possono essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo.
Province e città metropolitane - Il decreto interviene anche sulle province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. La riduzione avverrà sulla base di due criteri (la dimensione territoriale e la popolazione) e sarà completata entro la fine dell’anno. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Mentre entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province.
Società pubbliche e in house - Vengono previste disposizioni sulla composizione dei consigli di amministrazione delle società a totale partecipazione pubblica. I CDA di queste società dovranno essere composti da non più di tre membri. Di questi, due devono essere dipendenti dell’amministrazione titolare della partecipazione, in caso di società a partecipazione diretta; oppure due dipendenti della società controllante, per le società a partecipazione indiretta. Il terzo componente ha funzioni di presidente e amministratore delegato. Viene, comunque, consentita la nomina di un amministratore unico. Inoltre dal 1° gennaio 2014 l’affidamento diretto può avvenire solo a favore di società a capitale interamente pubblico nel rispetto della normativa comunitaria per la gestione in house, a condizione che il valore economico del servizio o dei beni oggetto di affidamento sia pari o inferiore a 200mila euro annui.
Procedure per acquisto beni e servizi - I piccoli Comuni potranno, in alternativa all’obbligo di costituire una centrale di committenza, utilizzare gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip o da altra centrale di committenza.
Razionalizzazione patrimonio pubblico e riduzione costi locazioni passive - Per il triennio 2012/2014, non si applica l’aggiornamento all’indice Istat del canone dovuto da tutte le amministrazioni pubbliche (compresi gli enti localii) per l’utilizzo in locazione passiva di immobili per finalità istituzionali, prevedendo la facoltà del locatore di recedere dal contratto. Viene consentito l’uso gratuito in favore dello Stato degli immobili di proprietà degli enti territoriali a condizioni di reciprocità.
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