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Mutui CDP - Bianco e Pella: ''Tavolo confronto anche con Mef su riduzione tassi interesse''

4 Marzo 2015

Per Anci i tassi "sono a livelli inaccettabili per Comuni''

 
 
“Un tavolo immediato con Cassa Depositi e prestiti e Mef per ragionare sulla rinegoziazione dei mutui contratti dagli enti locali, che consenta di riportare i tassi di interesse applicati a livelli sopportabili da parte dei Comuni”. E’ la richiesta avanzata con forza da Enzo Bianco e Roberto Pella, rispettivamente presidente del Consiglio nazionale dell'Anci e vice presidente Anci, durante il comitato direttivo dell’associazione che si è svolto questa mattina a Roma.
“Dobbiamo denunciare una situazione insostenibile per i Comuni, soprattutto per quelli che hanno sottoscritto mutui Cdp”, spiega il sindaco di Catania. “Il mio Comune paga un tasso medio del 5,25 % e ha un’esposizione per oltre 370 milioni di euro,  a fronte di un costo del denaro che è enormemente più basso. Il vantaggio della riduzione del costo del denaro – avverte Bianco - deve essere equamente diviso, non è immaginabile che la Cdp si finanzi con un esborso  totalmente a carico dei Comuni”. Anche perché “Cdp non ha alcun interesse - conclude il presidente del Consiglio nazionale - a vedere i Comuni andare in default perché pagano un costo denaro così elevato”.
Più dure le argomentazioni di Pella che ha parlato di una “questione di equità”, ricordando che oggi i tassi che “Cdp applica ai Comuni in alcuni casi sfiorano il 6 per cento, ed in un periodo storico con lo spread sotto i cento e con i tassi sotto i minimi, siamo a livelli ‘da usuario’”.
Per questo il sindaco di Valdengo chiede che “Cdp ritorni alla sua antica vocazione, non solo di cassa funzionale agli aspetti finanziari ed al business, ma che vada a sorreggere le reali esigenze dei Comuni. Secondo il vice presidente Anci bisogna arrivare alla “rinegoziazione dei mutui non solo e non tanto con un prolungamento di durata ma, soprattutto, con un abbassamento del tasso di sconto”.
Tanto più che da lunedì prossimo lunedì con il bazooka di Draghi (le misure previste dal Quantitative easing ndr) il tasso di interesse, già ai minimi, andrà sotto zero generando una grossa liquidità”. Denaro che i Comuni “usano solo per abbattere il debito, dare maggiori servizi ai cittadini ed, in alcuni casi, anche per abbassare la pressione fiscale. Non è concepibile - conclude Pella – che una banca che fa anche riferimento allo Stato li applichi ai suoi clienti”.
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