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Naufragio migranti - Fassino: ''Serve salto di qualità e azione condivisa''

20 Aprile 2015

"E’ ormai indilazionabile da parte dell’Unione Europea l’assunzione delle proprie responsabilità, sia nel gestire il flusso dei profughi e la loro accoglienza, sia nell’affrontare le crisi politiche che scuotono il bacino mediterraneo e in particolare alcuni suoi Paesi’’

“Ancora altri morti nel Canale di Sicilia. Una tragedia enorme, che chiama in causa la coscienza e la responsabilità di ognuno di noi. Nulla può giustificare indifferenza e rassegnazione, quando invece serve un salto di  qualità nell’adozione di una strategia adeguata e condivisa tra Governo, Regioni e Comuni. E per questo è urgente la convocazione di un incontro tra Governo e poteri locali per la individuazione degli strumenti più adeguati a far fronte ad una situazione che diviene di mese in mese sempre più critica’’. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, esprimendo nella giornata di ieri il cordoglio e la vicinanza alle famiglie delle vittime da parte dell’intera Associazione dei Comuni.
“L’Italia – ha proseguito Fassino - con l’impegno generoso e determinante dei Comuni a fianco dell’azione del Governo sta gestendo da più di un anno un’emergenza mediterranea che a questo punto non puo’ davvero pero’ essere caricata sulle spalle di un solo Paese. E’ ormai indilazionabile da parte dell’Unione Europea l’assunzione delle proprie responsabilità, sia nel gestire il flusso dei profughi e la loro accoglienza, sia nell’affrontare le crisi politiche che scuotono il bacino mediterraneo e in particolare alcuni suoi Paesi’’. 
Sempre domenica l’intervento del presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, che per oggi ha proclamato in città il lutto cittadino. ‘‘Spero almeno che  quest'ennesima, immane tragedia dei migranti, la più grande a memoria  d'uomo, risvegli la coscienza dell'Europa”.”Troppo a lungo,  con un cinismo inaccettabile - ha continuato - il nostro Continente e le sue  istituzioni si sono voltati dall'altra parte, ignorando un problema  esplosivo. Il dramma dei migranti non e’ un'emergenza improvvisa; è un  colossale problema con cui ci dovremo confrontare per anni. Non va  ignorato e scaricato sulle spalle delle Città e delle Regioni di  frontiera; questi mesi noi, comunità siciliane, ci siamo sentiti  drammaticamente soli”. ‘‘Bene ha fatto oggi (ieri 19 aprile n.d.r.) il premier Renzi a chiedere finalmente un vertice europeo, che dovrà  essere operativo e le cui scelte non potranno essere fermate dalla paura  del risveglio di reazioni xenofobe nelle regioni e nei Paesi più  ricchi. Ho chiesto nei giorni scorsi a Bruxelles, come capo della  delegazione italiana del Comitato delle Regioni europee, di affrontare il problema con proposte concrete. Lo stesso ho fatto con il  Parlamento europeo. Se non reagiremo in modo adeguato - ha ribadito Bianco - l'Europa avrà sulla coscienza questo dramma”.
E questa mattina il delegato Anci all’Immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni, è intervenuto a La Radio ne parla su Radio Uno dove, nel corso dello speciale dedicato al naufragio di sabato, è tornato a commentare l'accaduto. “L’Anci e i sindaci italiani - ha detto - hanno fatto e fanno la loro parte in una situazione complessa come quella legata all’emergenza sbarchi, spesso lavorando in emergenza e con scarsità di risorse e strutture. Vogliamo continuare a farlo ma chiediamo un sostegno concreto a più organizzazione per accogliere dignitosamente tutte queste persone”. “Sul territorio - ha continuato Biffoni - ci sono due grandi esigenze: da una parte accogliere le persone che fuggono da guerre e povertà e allo stesso tempo garantire la sicurezza e la convivenza con i nostri cittadini, già affaticati dalle tante difficoltà quotidiane. Per questo  - ha rimarcato il delegato Anci - servono organizzazione e risorse affinché non ci si muova in regime di emergenza costante ma ci si organizzi con Regioni e prefetture, per capire in maniera strutturata dove allocare i migranti e come alleggerire le loro presenze laddove risultano già pesanti”. E sul coinvolgimento dell’Europa il sindaco di Prato è netto: “E’ impensabile che siano solo cinque nazioni ad occuparsi della prima accoglienza. L’Europa deve intervenire al più presto”.
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