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Piccoli Comuni - Castelli: ''Rinvio gestione associate sia occasione confronto''

25 Febbraio 2015

Per Anci "bene i tavoli regionali su chiusura uffici postali"

“La sospensione dei termini per le gestioni associate, ottenuta da Anci con il decreto ‘Milleproroghe’, deve essere un momento di riflessione complessiva sull’istituto delle gestioni associate e sulla loro obbligatorietà. E questo tema si sposa anche con quello delle fusioni che affonderemo domani con il ministro Alfano”. Lo afferma Massimo Castelli, coordinatore Anci dei piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, che oggi coordina in Anci una riunione della Consulta nazionale dei Piccoli Comuni e delle Unioni.
Per il coordinatore Anci si tratta di “capire veramente quale è la strada migliore per le piccole comunità, non esiste un format per tutti i territori. Anci darà supporto a tutti Comuni ma facendo rilevare – prosegue Castelli - l’importanza delle piccole comunità che già da ora danno risposte alle richieste dei cittadini. Vogliamo portare le nostre esperienza pronti a cambiare, ma chiediamo altrettanta disponibilità ad ascoltare le nostre ragioni”.
Altro tema affrontato dall’odierna riunione è l’avvio dei tavoli regionali di confronto per graduare la chiusura degli uffici postali, ottenuto dall’Anci nella riunione con Poste italiane e Regioni dello scorso 19 febbraio.
“Il piano di chiusure predisposto dalle Poste non ci piace perché penalizza le aree marginali”, ribadisce Castelli. “Capiamo le ragioni della privatizzazioni ma per noi Poste sono una presenza fisica dello Stato, e non so quanto convenga all’azienda perdere questa immagine acquisita di solidità presso i risparmiatori”.
Comunque, il coordinatore Anci si aspetta molto dai tavoli regionali per i quali “con il presidente Fassino ed il coordinatore delle Anci regionali Manca abbiamo sollecitato i Comuni perché si attivino con le rispettive Regioni”. “Si possono trovare soluzioni condivise sia dalle Poste che dai territori. Impoverire ulteriormente le nostre comunità di servizi – conclude Castelli - è controproducente proprio per le politiche nazionali delle Poste. Al di là dei risultati sui bilanci che cercano le aziende private, per adesso Poste è una Spa pubblica e ha una mission pubblica che vogliamo rimanga”.
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