“Sul tema della gestione associata dei servizi la discussione è aperta e l’Anci è pronta a proporre linee di intervento costruttive per arrivare ad una condivisione con i territori, puntando all’obiettivo di migliorare i servizi ai cittadini e di realizzare risparmi concreti. In questo senso il decreto enti locali, richiesto dall’Associazione, deve declinare meglio questa possibilità, partendo dal presupposto che i servizi si gestiscono nei loro ambiti adeguati”. Lo afferma Massimo Castelli, coordinatore Anci dei piccoli Comuni e sindaco di Cerignale al termine della prima riunione del gruppo di lavoro tecnico sul tema delle gestioni in forma associata che si è svolto questa mattina in Anci.
Per Castelli, il rinvio dell’obbligatorietà della gestione associata, arrivato con il decreto ‘milleproroghe’ offre a Regioni, province e Comuni, la possibilità di definire meglio proprio gli ambiti adeguati di gestione. “La soluzione potrebbe essere quella di rivedere i criteri delle gestioni associate rimuovendo le evidenti criticità e rigidità che presenta la normativa vigente e che, ad oggi, non ha agevolato i processi associativi e la migliore erogazione dei servizi – argomenta il coordinatore Anci, così da tenere insieme sistemi territoriali facendo riferimento ad aree adeguate, perché le esigenze dei territori sono diverse da Regione a Regione.
Castelli plaude anche all’iniziativa della commissione Politiche Istituzionali e Riforme dell’Anci, che oggi ha dedicato un focus proprio al tema dei criteri per la gestione associata: “E’ stata una bella giornata di confronto, è emersa una buona condivisione di idee ed iniziative. Come Anci stiamo lavorando per valorizzare al massimo le gestioni associate con lo scopo prioritario di renderle più utili ai cittadini nel rispetto delle diversità territoriali, rafforzando complessivamente la governance dei Comuni”, conclude il sindaco di Cerignale.
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