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Protezione civile - Anci alla Camera, servizi siano al centro della riforma

26 Marzo 2015

"Per l’Associazione è inoltre fondamentale che si instauri un dialogo continuo tra gli strumenti di Protezione civile e quelli di protezione del territorio, con una migliore organizzazione delle fasi di pianificazione dei rischi, dei piani urbanistici e di valutazione dell’impatto ambientale"

 
Un quadro normativo omogeneo e ordinato per la Protezione Civile, con particolare riferimento ai temi più stretti legati alle attivita’ dei Sindaci e dei Comuni. E’ quanto chiede l’ANCI, nel corso  di un’audizione alla commissione Ambiente della Camera, che sta discutendo sulla proposta di legge di delega al Governo sulla Protezione civile.
Le richieste dell’Associazione fanno anche riferimento alla necessita’ di ‘’una Protezione civile partecipata e capace di coinvolgere tutti i livelli istituzionali, rendendo protagonisti i cittadini in un’ottica di resilienza’’. L’Associazione chiede inoltre di ‘’limitare l’eccessiva regionalizzazione del modello attuale di servizio, a favore di uno schema uniforme su scala nazionale che faciliti la creazione e l’accorpamento di corpi e organizzazioni gia’ esistenti sul territorio, spingendole verso l’efficientamento, grazie a norme e direttive uniche a livello nazionale’’.
‘‘In considerazione delle recenti leggi di riforma delle autonomie e della revisione dei ruoli e dei compiti del sistema di governo locale – ha detto Bruno Valentini, sindaco di Siena e presidente della commissione Ambiente dell’ANCI - abbiamo portato all’attenzione della Commissione la posizione dei Sindaci, la cui funzione di autorita’ di Protezione Civile dovra’ essere declinata a seconda della tipologia di Ente locale e che deve essere necessariamente definita per poter fornire il miglior servizio al territorio’‘.
 Con riferimento al testo della proposta di legge, Valentini ha poi posto l’attenzione al concetto di ‘preparazione’, superando l'attuale definizione di prevenzione non strutturale e intesa come attenzione alle fasi di diffusione di modelli informativi, di partecipazione attiva da parte dei cittadini ‘‘in un ottica di resilienza, cosicche’ tutti, sia chi svolge una funzione di coordinamento di protezione civile sia i cittadini, sappiano come intervenire nel corso di un’emergenza’‘.
‘‘Per l’Associazione – ha aggiunto il sindaco di Siena – e’ inoltre fondamentale che si instauri un dialogo continuo tra gli strumenti di Protezione civile e quelli di protezione del territorio, con una migliore organizzazione delle fasi di pianificazione dei rischi, dei piani urbanistici e di valutazione dell’impatto ambientale’‘.
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