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Verso il 17 luglio: Bigoni, sindaco di Ardesio, ''uno scenario francamente desolante''

12 Luglio 2013

I comuni lombardi si preparano a partecipare all'incontro per la firma del Patto di stabilità regionale che si terrà il prossimo 17 luglio a Milano e inviano le loro segnalazioni

I comuni lombardi si preparano a partecipare all'incontro per la firma del Patto di stabilità regionale che si terrà il prossimo 17 luglio a Milano e inviano ad ANCI Lombardia le loro segnalazioni sulle difficoltà incontrate nell'amministrazione cittadina a causa del Patto di stabilità.
Alberto Bigoni, sindaco di Ardesio (Bg), un comune di 3.600 abitanti, riporta ciò che aveva dichiarato al momento della presentazione del bilancio previsionale 2013, sottolineando che “chiedere, come sta facendo a gran voce l’ANCI in tutte le sedi immaginabili e possibili, una deroga che permetta il ridimensionamento del “saldo patto” (che, per quanto riguarda il 2013 per il Comune di Ardesio è pari ad Euro 289.000), è la condicio sin equa non che può permettere agli amministratori di fare il loro lavoro. Le responsabilità che competono necessariamente alla carica amministrativa devono essere accompagnate da condizioni oggettive che permettano di mettere in pratica le attività".
Bignoni si sofferma quindi sulla "realtà di Ardesio. In via I°Maggio, di fianco al nuovo Centro di Raccolta Rifiuti recentemente inaugurato, è presente un vecchio stabile di proprietà comunale, il cui tetto è interamente coperto di eternit. Ora, dopo aver denunciato alle autorità competenti il fatto, l’amministrazione comunale si trova nella condizione di aver inserito nel proprio piano delle opere lo smantellamento della struttura e la relativa realizzazione del nuovo magazzino comunale e, proprio per questo, di avere sul tavolo della Giunta un progetto preliminare già da diversi mesi, contando anche su un avanzo di amministrazione 2012 che tranquillamente permetterebbe la copertura economica dell’operazione".
Il primo cittadino di Ardesio dichiara quindi di avere "la possibilità di passare dalle parole ai fatti in men che non si dica, assolvendo anche al compito di responsabile della pubblica salute e sicurezza dei propri concittadini. Il Patto, invece, blocca tutto. Questo è forse il caso più eclatante, ma ovviamente non è l’unico. Quali sono le alternative, quindi? Dopo aver tagliato tutto il tagliabile, all’amministrazione non restano che le alienazioni del patrimonio comunale, i contributi dei privati e le tasse ai cittadini. Evito di nominare gli oneri di urbanizzazione, in questa fase, perché per il nostro bilancio le cifre sono sempre più risicate, con cali evidentissimi rispetto a soli cinque anni fa".
Bigoni conclude considerando che "è evidente la contraddizione: più un’amministrazione è “virtuosa”, nel senso che ha meno tagli ai rami secchi da portare al proprio bilancio, più dovrà dipendere dalle entrate per evitare il temutissimo taglio dei servizi erogati ai cittadini, pena lo sforamento del patto di stabilità, con le pesanti ripercussioni sul bilancio dell’anno venturo. Uno scenario francamente desolante”.

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