Non è credibile pensare a tagli così drastici senza tagliare i servizi. Anche perché da oltre dieci anni si taglia solo sui trasferimenti ai Comuni. La stessa Imu è ormai una beffa, perché lo Stato ha sequestrato un’imposta municipale oltre ogni ragionevole ipotesi.
Anche sette decreti in dodici mesi hanno pesantemente inciso, poiché ogni volta sono stati alterati i flussi finanziari e i parametri di riferimento. Un atteggiamento inaccettabile. Certo quando un ministro taglia interviene su una tabella, asetticamente, ma quando questa tabella arriva sulla scrivania di un sindaco significa incidere drasticamente sulla carne viva delle famiglie. Non possiamo e non vogliamo toccare con drastici ridimensionamenti servizi importanti come gli asili nido, le scuole, il trasporto, l’assistenza.
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