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ANCI nel Mantovano, Delrio propone una cabina di regia condivisa

10 Luglio 2012

Molti sindaci all'incontro promosso da ANCI nelle zone terremotate della Lombardia. VIDEO.

  
 
 
 
 
 
 
C'era la Regione, nella persona dell'Assessore nonchè sub-commissario per il sisma Carlo Maccari che ha annunciato di ulteriori 4 milioni di euro messi dalla Regione a disposizione delle popolazioni mantovane. C'era la Provincia di Mantova, rappresentata dalla vicepresidente Giovanna Martelli. C'era ANCI al suo massimo livello, con il presidente nazionale Graziano Delrio e quello lombardo Attilio Fontana, oltre al direttore generale Angelo Rughetti. Ma soprattutto c'erano loro, i 40 sindaci del Mantovano colpiti dal sisma, ansiosi da una parte di mostrare a chi viene da fuori quale sia la situazione reale di territorio praticamente ignorato dai media, e dall'altra carichi di richieste da elencare alle controparti istituzionali e alla loro associazione, per fare ripartire i Comuni e con essi il loro tessuto sociale e produttivo.
"Ai Comuni del Mantovano deve andare tutta la nostra solidarietà e vicinanza - ha dichiarato il presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana - perchè in queste zone si è sofferto non solo per il terremoto, ma anche per l'oblio dei media che hanno parlato da subito e tanto dell'Emilia, dimenticando la provincia di Mantova. Questo lo si è visto anche nella ripartizione delle risorse, che chiediamo fortemente sia rivista nel senso di una maggiore equità. Molti Comuni lombardi si stanno muovendo per aiutare e adottare altri comuni del Mantovano, ANCI sta raccogliendo fondi e chiediamo ai Comuni di comunicarci le loro priorità e i loro progetti, magari concentrandosi su una tematica specifica come può essere, ad esempio, far riaprire le scuole".
"Ci sono state delle difficoltà, sia finanziarie che dovute all'approvazione della legge sulla protezione civile - ha aggiunto Delrio - e oggettivamente il Mantovano ha pagato l'attenzione puntata sull'Emilia. Ma i sindaci, ancora una volta, hanno dimostrato di essere all'altezza della situazione e di essere il punto di riferimento per i cittadini e i territori. Propongo una cabina di regia condivisa, con Errani e Formigoni e ANCI, per decidere insieme le misure da adottare nelle zone terremotate, che rappresentano un territorio omogeneo senza soluzioni di continuità, se non quella amministrativa. Adesso aspettiamo i primi 500 milioni di euro di aiuti, che sono gli unici sicuri, perché i due miliardi verranno da 'risparmi di spesa' e dunque c'è il rischio che si tratti di denaro che non viene girato ai Comuni, e questo sarebbe inaccettabile. Inaccettabile è anche il fatto che in Italia si spendano due miliardi all'anno per il dissesto idrogeologico, quando con poche centinaia di milioni si potrebbe fare della prevenzione. Questo i sindaci lo sanno e lo dicono da tempo, ma finché non saremo ascoltati il paese non migliorerà di molto. Il terremoto del Friuli ci ha insegnato che laddove i sindaci hanno avuto autonomia e risorse, lì la ricostruzione è stata veloce ed efficace. Lo stesso occorre per l'Emilia e per il Mantovano".
 
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