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I sindaci lombardi a Roma: le reazioni e le immagini

25 Luglio 2012

Le dichiarazioni di alcuni dei sindaci lombardi che hanno partecipato alla manifestazione di ANCI a Roma. Disponibile la fotogallery.
















Le immagini della manifestazione

ROBERTO SCANAGATTI – SINDACO DI MONZA E VICEPRESIDENTE ANCI LOMBARDIA

Anci lombardia è qui con una numerosa delegazione di sindaci non solo per dire no ma per dire si e per dire: “sì, lasciateci fare il mestiere del sindaco”. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare al governo che sempre di più dimostra di essere sordo alle richieste che vengono avanzate. Non sono richieste fuori dal mondo poiché semplicemente chiediamo di allentare il patto di stabilità perché così com’è sta strozzando l’economia locale, chiediamo di avere certezza rispetto ai nostri bilanci e chiediamo di poter disporre delle risorse che sono già nostre. Quindi non stiamo dicendo soltanto dei no ma anche tanti si, anche se purtroppo fino a ora il governo sembra sordo. Tutte le volte ci viene detto che le norme potranno essere come noi proponiamo e c’è manifestazione di buona volontà ma poi si fa fatica a passare dalle parole ai fatti. È arrivato il momento di dire basta a questo modo di fare ed è per questo che oggi siamo qui a Roma.

CLAUDIO TERZI - SINDACO GONZAGA (MN)
Noi sindaci mantovani siamo qui per manifestare contro la spending review ma anche e soprattutto per le questioni legate al terremoto che ha colpito le nostre terre, perché le informazioni che ci sono giunte relative al blocco delle somme destinate alle opere provvisionali sono decisamente insostenibili. L’emergenza da noi è relativa alle prime opere necessarie per mettere in sicurezza gli edifici e se le risorse sono finite o sono state fatte finire prima, non si possono considerare i terremotati del mantovano come terremotati di serie B rispetto al passato.

ENRICO SOZZI – SINDACO DI SETTALA (MI)
La situazione è davvero critica, è vergognoso che il governo abbia attuato la spending review senza discutere minimamente con gli interlocutori, ANCI in particolare. Ci troviamo nell’anno in corso a subire ulteriori 500 milioni di tagli a cui si aggiungono ulteriori 2 miliardi nel 2013. Non è cambiato niente. Circa 2 mesi fa, durante un incontro con una delegazione ANCI, lo stesso presidente Monti aveva garantito lo sblocco in parte del patto di stabilità, invece c’è ancora una netta chiusura. Grazie allo sblocco del patto noi comuni potremmo veramente rilanciare l’economia, liberando quei quasi 40 miliardi di residui passivi e di avanzi che abbiamo. Questo sicuramente darebbe linfa all’economia e farebbe riprendere il paese. I comuni darebbero sicuramente un elemento importante alla crescita. Ci fa specie che i comuni invece di essere interlocutori vengono presi come nemici del governo.

LIDIA MARIA ROZZONI – SINDACO DI PANTIGLIATE (MI)

Con la spending review noi dovremo affrontare anche la questione della Città metropolitana pertanto considereremo i cambiamenti in atto e discuteremo di quello che sarà far parte di una città metropolitana, cercando ovviamente di inserire dei paletti di riferimento precisi, perché per noi comuni di seconda fascia la situazione diventa problematica. Dovremo capire quali sono le funzioni che rimangono ai territori e quelle che andranno al sindaco e al consiglio metropolitano.

RENZO MORETTI – SINDACO DI SOLARO (MI)
Direi che dalla manifestazione dello scorso settembre le nostre richieste non sono state accolte dal legislatore. Il patto di stabilità è peggiorato, i debiti nei confronti delle imprese anche, perché pur avendo i soldi in cassa non possiamo pagarli, egli investimenti non si riescono a fare. Si rischia seriamente di mettere in discussione i servizi sociali e ai cittadini perché con i continui tagli saremo costretti prima o poi a rivederli. La situazione non è più tollerabile.

PIER ACHILLE LANFRANCHI – SINDACO DI FORTUNAGO (PV)
Assieme ai sindaci pavesi sono qui a sostenere questa manifestazione per far presente tutte quelle cose che oggi sono all’attenzione dei cittadini, più che di noi sindaci. Ormai la crisi è irreversibile per tanti piccoli comuni, non abbiamo più le risorse.

EUGENIO COMINCINI – SINDACO DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI)
Ci siamo mobilitati e stiamo chiedendo di rivedere i criteri con i quali si stanno continuando le azioni per risanare il nostro paese perché negli ultimi anni si è di fatto inciso quasi esclusivamente e pesantemente sugli enti locali, con tagli che ormai ci fanno dire che la spesa corrente viene ridotta mediamente del 23%circa, con tutte le conseguenze che ricadono sui nostri servizi e sui cittadini. Chiediamo al governo tecnico e alle forze politiche di ascoltare le nostre proposte alternative che, in invarianza di risultato, di fatto portano ad incidere in maniera diversa sui diversi comparti della spesa pubblica e quindi di non far pesare, ancora una volta, sui comuni e quindi sui cittadini un peso enorme. Non siamo qui a dire “non ci piace e basta” ma siamo qui a dire che ci sono proposte diverse più incidenti e più eque.

LUCA GHEZZI - VICESINDACO CINISELLO BALSAMO (MI)
Noi comuni coinvolti dalla Città metropolitana, nata come risposta alla soppressione delle province, siamo pronti a lavorare per questo progetto perché la scommessa ci interessa, anche se va comunque vista e guidata. Certo, bisognerà vedere poi come questa scommessa sarà giocata, perché dovrà essere una scelta strategica che dovrà garantire il futuro delle nostre comunità e non solo una sommatoria di funzioni senza niente di strategico e propulsivo. Si dovrà costruire, discutere e dialogare per poter vedere come ottenere risultati migliori partendo dalle risorse attuali che sono comunque scarse.

FORNAROLI ALBERTO – ASSESSORE FINANZE E TRIBUTI SANTO STEFANO TICINO (MI)
Faccio parte di uno di quei comuni che a breve sarà assoggettato al patto di stabilità che ha degli obiettivi che fanno riferimento agli anni in cui il comune era valutato in base alla sua capacità di spesa e non per quanto risparmiava, perché si era un bravo amministratore quando si riusciva a spendere bene le tasse che i cittadini pagavano,. Oggi quello che era una virtù diventa un difetto perché viene ad aumentare l’obiettivo di bilancio che si avrà nel 2013, che per Santo Stefano Ticino si aggira attorno ai 490 mila euro: una cifra assurda che significa il blocco totale degli investimenti. Sono preoccupatissimo sia per il patto di stabilità che per i mancati trasferimenti perché lo Stato ci ha comunicato un gettito IMU presunto sul quale dovevamo poi fare il bilancio ma noi non abbiamo incassato quei denari.

MATTEO BIANCHI – SINDACO DI MORAZZONE (VA)
Per il contesto territoriale che amministriamo uno dei problemi fondamentali è quello relativo al patto di stabilità. I comuni che a breve saranno assoggettati al patto non riusciranno a rispettarlo e inoltre con la sua introduzione si deprimerà ancora di più il territorio perché i comuni medio piccoli sono quelli che bandiscono opere pubbliche che tengono in piedi l’economia locale. Ingessando l’economia locale significherà deprimere ancor di più un territorio già in crisi.
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