"Ci ricattano per favorire la lobby del gioco d'azzardo ma per quel che mi riguarda io non arretrerò di un millimetro nella battaglia contro lo Stato biscazziere e contro la diffusione delle slot machine, perché rispondo alla mia coscienza e a quella dei cittadini che rappresento, non a questi cialtroni. Dobbiamo salvaguardare dei principi e tutelare le persone, e personalmente voglio continuare a guardarmi allo specchio al mattino quando mi alzo". Lo dichiara il sindaco di Varese, Attilio Fontana, in un colloquio con il quotidiano La Padania.
Per Fontana il caso-slot è solo l'ennesimo motivo per "sfiduciare il Governo", come provocatoriamente detto ieri da alcuni sindaci durante l'ufficio di presidenza. "Finalmente, il presidente Piero Fassino in primis, Anci ha assunto l'atteggiamento che auspicavo da tempo - spiega Fontana - si è preso atto del fatto che il Governo ci sta prendendo in giro e si è deciso di interrompere ogni rapporto istituzionale". "Non parteciperemo alla conferenza unificata Stato-Città e agli altri tavoli di concertazione fino a quando non ci arriveranno le risposte che chiediamo su Imu e Iuc. Non solo, ci riserviamo di intraprendere azioni giudiziarie per recuperare tutti i crediti che i Comuni vantano nei confronti dello Stato".