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Patto di stabilità regionale 2013 - Gli interventi dei sindaci lombardi

17 Luglio 2013

Grande partecipazione alla sottoscrizione del patto di stabilità regionale 2013.

Molti i sindaci presenti alla sottoscrizione del Patto di stabilità regionale. Ecco una sintesi dei loro interventi.
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PIERLUIGI MERISIO - ASSESSORE BILANCIO CESATE
Sono molti anni che parliamo di questo problema e da anni riceviamo solo calci. Siamo stanchi di questa situazione, con un bilancio improvvisato, la spending review, etc. Davanti a questa situazione cosa possiamo fare noi amministratori? Mi vergogno ad essere rappresentante di un'istituzione senza riuscire ad avere risposte comprensibili ai cittadini sulle difficoltà che incontriamo. Siamo virtuosi, abbiamo abbassato l'indebitamento, ma a cosa serve?
PIETRO QUARTINI - SINDACO DI CALCIO
Il patto di stabilità ha la necessità urgente che venga rivisto e riconsiderato. Nel mio comune abbiamo opere ferme ma già finanziate per 600 mila euro per colpa del patto di stabilità. Queste opere aiuterebbero anche ad uscire dalla crisi. Credo che mettere in circolo risorse pubbliche, senza aumentare l'indebitamento, sia un aiuto. Non possiamo più procedere con nessun intervento, non per opere faraoniche ma per mettere in ordine strade e scuole.
SIMONE UGGETTI - SINDACO DI LODI
Il mio comune ha una spesa del 22% per il personale, contro una media nazionale del 44%. Questo perché, come in tutta la Lombardia, c'è una forte attenzione al buon governo. Oggi però la situazione è drammatica e se non si cambiano le regole siamo a un punto di non ritorno. Oneri di urbanizzazione non ne entrano più e non abbiamo nulla da vendere, anche perché nessuno ha più risorse per comprare.
FRANCESCA BALZANI - ASSESSORE BILANCIO MILANO
Il Patto di stabilità regionale è l'unico elemento flessibile in un quadro rigidissimo. Oggi il mio comune potrebbe spendere oltre 350 milioni in investimenti ma sono bloccati dal Patto. Ora servono flessibilità e deroghe anche per affrontare la sfida dell'Expo, che altrimenti rischia di essere un boomerang. Nessuno vuol mettere a repentaglio i risultati ottenuti con sacrifici ma deve essere data la possibilità di investire là dove ci sono le risorse bloccate.
GIACINTO MARIANI - SINDACO DI SEREGNO
Settimana scorsa sul sito del comune abbiamo pubblicato la fotografia della prima opera di quest'anno: il taglio dell'erba dei prati. Di fronte a questa cosa è evidente come sia indispensabile togliere il patto di stabilità. I cittadini non capiscono, non sanno dove vanno a finire le loro tasse. Quando ritorneranno i fondi che stiamo pagando? Dobbiamo fare una battaglia per togliere questo patto. Il nostro comune è virtuoso e mi vergogno ad avere strade colabrodo e a non potere dar da lavorare alle aziende del territorio. Da noi ogni giorno chiudono le micro aziende che non fanno rumore ma sono famiglie che rimangono senza lavoro.
FABRIZIO TURLA - SINDACO DI CANZO
Non servono regole, serve avere la possibilità di poter spendere per chi ha soldi.
ALESSANDRO CATTANEO - SINDACO DI PAVIA
Sottoscrivo quello che han detto molti colleghi. Ho avuto possibilità di incontrare ministro sacco anni e ho percepito confusione al ministero. Il tema della riforma della fiscalità locale è sul tavolo ma le idee sono confuse. Noi però non dobbiamo fermarci, dobbiamo dare l'esempio e portare la nostra voce per far valere le nostre ragioni e cercare di raggiungere risultati. Solo così possiamo dar valore alla fascia che portiamo, per superare la visione di essere una ruota del motore.
ANDREA AMBROGIO ROBBIANI - SINDACO MERATE
Io credo che dobbiamo fare fronte comune ed essere uniti in questa battaglia, perché il patto va abolito lasciando il concetto dell'equilibrio di bilancio. Non possiamo essere solo noi comuni virtuosi a restituire le risorse. Se non lavoreremo tutti assieme su questo tema saremo in balia dei governi che ci toglieranno la dignità.
ENRICO SOZZI - SINDACO DI SETTALA
Visto l'alto numero di presenze mi rendo conto che un grande errore è stato applicare ai piccoli comuni il patto di stabilità. Qui si discute di cosa non posso fare col patto. Vi faccio in esempio: ieri sera ho riunito la giunta, che ho soprannominato "giunta del non fare", perché sono tante le questioni aperte ma non possiamo realizzarle.
ROBERTO BENINTENDI - COMUNE DI ALBINO
Si è parlato del crollo degli investimenti locali e per me questo è drammatico perché oggi è impossibile presentare un piano delle opere pubbliche, con conseguenze che si scaricano su imprese e famiglie.
FABRIZIO TARICCO - PRESIDENTE DIPARTIMENTO FINANZA ANCI LOMBARDIA
Mi auguro che questo accordo possa essere reso permanente per il futuro. Credo che debbano migliorare i critieri di ripartizione che derivano anche da Dl 35. Sono più di 10 anni che soffriamo e per fortuna ora in molti se ne stanno rendendo conto anche se Anci lo ripeteva da molto tempo. Dobbiamo poi pensare alle competenze in materia di spese correnti. Credo che patto di stabilità debba essere rivisto non solo per investimenti ma anche per spesa corrente. Noi continueremo a fare nostro lavoro e pensiamo che anche la politica faccia altrettanto.
GIANFRANCO MASPER - SINDACO DI TREVIOLO
Mio comune ha 10 mila abitanti e situazione difficile anche se non drammatica. Il patto di stabilità verticale è fondamentale anche se ormai lotta tra veri, da quando i Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti sono assoggettati al patto. Noi viviamo in un epoca di crisi, che storicamente son state affrontate con la crescita economica ma il patto va in senso contrario.
CLAUDIO BIZZOZZERO - SINDACO DI CANTÙ
Sono stato eletto un anno fa e pensavo che i cittadini mi avessero dato il mandato per governare la città ma in un anno di attività ho visto che assolvo pochi compiti. Innanzitutto il confessore dei cittadini. Poi svolgo la funzione dell'esattore e per questo sono obbligato ad alzar le tasse.
SALVATORE LESCE - SINDACO DI SORDIO
Il problema degli edifici scolastici è serio, perché non possiamo garantire i servizi all'inizio dell'anno scolastico: si è danneggiato il tetto della nostra scuola e cosa faremo? Questo problema può essere comune per tutti.
GIUSEPPE PREVEDINI - SINDACO DI CARAVAGGIO
Il governo deve capire che siamo arrivati alla saturazione, dobbiamo dire basta. Noi da anni ormai abbiamo i conti in ordine mentre lo stato continua a peggiorarli. Il problema è che sanno che da noi potranno continuare a pagare soldi.

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