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Piccoli Comuni, Governo dia seguito ad agenda di Cagliari, i territori siano coinvolti nel percorso

8 Ottobre 2015

Sulla centrale unica di committenza e la modifica dell’ordinamento dei bilanci rischia la paralisi delle attività dei piccoli enti

“Il governo dia seguito all’agenda sui piccoli Comuni, definita dall’ANCI a Cagliari alla Conferenza nazionale dei Piccoli Comuni, ed assunta nella piattaforma che il Direttivo Anci ha adottato in vista della nuova legge di Stabilità. In particolare, sull’associazionismo, l’interlocuzione deve svolgersi a livello di territori, coinvolgendo sia Comuni che Regioni nel processo di ridisegno del governo locale in corso”. E’ l’auspicio espresso da Massimo Castelli, Coordinatore Anci piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, Dimitri Tasso, Coordinatore Gestioni Associate e Unioni e sindaco di Montiglio Monferrato, e Roberto Pella, vicepresidente Anci e sindaco di Valdengo al termine della Consulta nazionale dei piccoli Comuni svoltasi oggi a Roma. “E’ emblematico che il direttivo Anci abbia fatto proprie e rilanciato, all’indomani dell’avvio della legge di stabilità, le proposte espresse a Cagliari dai Piccoli Comuni, partendo dal presupposto che le unioni e le gestioni associate sono una opportunità offerta ai Comuni per migliorare i servizi ai cittadini”, rileva Castelli che si augura “un’accelerazione del governo nel risolvere la partita associazionismo, dopo cinque anni di impasse controproducenti”.
Secondo il coordinatore Anci sulle riforme vanno coinvolti tutti i livelli di governo, Regioni comprese: “Stiamo ragionando di una grande riforma che coinvolge tutti i territori, dobbiamo ridisegnare tutto in funzione del venir meno del livello provinciale”. Da Castelli arriva anche l’auspicio che la Commissione Montagna Anci possa dare un fattivo contributo all’azione associativa sui piccoli Comuni. “La sua integrazione ci darà la possibilità di avere un costruttivo confronto di idee e soluzioni su territori marginali e poco rappresentati, senza dimenticare che la maggiore parte dei piccoli centri si trova in area montana”.
Sulla necessità di chiudere i lavori nel cantiere dell’associazionismo, concorda anche Dimitri Tasso. “La piattaforma di Cagliari ha trovato un momento di sintesi, coinvolge i territori nella loro interezza senza discriminare i Comuni per fascia di abitanti. Il suo obiettivo - osserva il Coordinatore Gestioni Associate e Unioni – è di fare qualcosa per federare i territori su progetti verso sviluppo e non di ghettizzare aree del paese”.
In vista della nuova legge di Stabilità, il sindaco di Montiglio segnala comunque alcune emergenze. “Sulla centrale unica di committenza e la modifica dell’ordinamento dei bilanci rischia la paralisi delle attività dei piccoli enti. Ben vengano nuove proposte dal governo ma - avverte - dobbiamo avere i tempi tecnici per studiarle”.
Da parte sua Roberto Pella sottolinea la centralità dei piccoli Comuni nell’agenda associativa che “trova conferma sia con la condivisione dell’agenda di Cagliari che con altre iniziative avviate dal presidente dell’ANCI”. Per il vice presidente Anci è importante “il riconoscimento delle esigenze e del contributo dei Comuni periferici, partendo non dal dato altimetrico ma dal valore aggiunto che essi esprimono per l’intero comparto”.

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