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Aree vaste, per Scanagatti "non potranno avere gli stessi confini delle vecchie province"

9 Novembre 2015

Comincini "abbiamo il dovere di disegnare la vision di domani"

Gli amministratori locali sembrano essere tutti d'accordo su un punto: la Legge Delrio rappresenta una grande opportunità per i territori ma la sua attuazione è inficiata dalla scarsità di risorse a disposizione per la sua concreta messa in atto.

L'occasione per fare il punto sulla costituzione della Città Metropolitana e la riorganizzazione delle Province è stata offerta dal laboratorio che Anci Lombardia con Upl e il Formez hanno organizzato per oggi e domani a Palazzo Isimbardi a Milano.
Eugenio Comincini, Vicesindaco della Città Metropolitana di Milano, aprendo i lavori dell'iniziativa ha evidenziato come oggi ci troviamo in una "situazione complessa e critica, perché il quadro in cui è stata avviata la legge Delrio ha portato a problemi di non poco conto", tanto che "Città metropolitane e province sono riuscite a chiudere bilanci solo grazie alla manovra estiva". Non migliora inoltre la prospettiva per il 2016, poiché "sulle città metropolitane e sulle aree vaste la legge di stabilità non ha ancora risolto criticità indicate". Nonostante questo, per Comincini, i Comuni non devono arrendersi e, rivolgendosi ai presenti in sala, ha esortato per un impegno "affinché questa scommessa sia vinta", dato che "abbiamo il dovere di disegnare la vision di domani".
Uno sguardo più complesso sulla situazione è quello tracciato dal Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, che ha rilevato come uno dei problemi legati al l'attuazione della Delrio è relativo alle diversità dei "modelli territoriali presenti a livello nazionale, poiché quello lombardo, ad esempio, è molto diverso da quello di altre regioni, dato che in questi anni in Lombardia molte deleghe sono state trasferite alle province. Oggi, col venir meno delle risorse  a col superamento di questi enti, si é creato un corto circuito dentro al quale é necessario capire in che modo è possibile garantire un livello di servizi adeguato ai cittadini".
Per Scanagatti inoltre un altro "punto da mettere all'ordine del giorno è quello relativo ai confini delle aree vaste, che non potranno essere uguali a quelli delle attuali province, perché altrimenti non si realizzerebbe lo spirito della legge Delrio". Per il presidente di Anci Lombardia infatti è normale pensare a "una cooperazione tra comuni non basata sui confini provinciali", e in tal senso è necessario "superare l'idea che i comuni facciano da freno all'innovazione, perché là dove l'evidenza mostra che gestire in modo associato servizi e funzioni rappresenta un miglioramento nella gestione degli enti, i comuni sono i primi ad attivarsi".
La voce delle province è stata portata da Pier Luigi Mottinelli, Presidente della provincia Brescia, che si é definito "convinto sostenitore della legge Delrio, anche se in  una regione come la nostra credo che un livello intermedio tra regione e comuni sia necessario".
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