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100 COMUNI CONTRO LE MAFIE

De Magistris: "Repressione non basta, si punti su sicurezza condivisa e partecipata con territori"

22 Maggio 2015

Per de Magistris servono soprattutto regole più chiare e semplici soprattutto nei settori dei lavori pubblici e degli appalti

“Per contrastare le infiltrazioni mafiose non bastano le misure repressive che riguarda la patologia criminale ma serve una cornice di prevenzione ‘inclusiva’ e ‘partecipata’ che consenta agli amministratori locali di avere strumenti efficaci per operare e, allo stesso tempo, di promuovere la legalità nei territori, osteggiando la tendenza all’illegalità che favorisce l’insediamento dei gruppi criminali”. Lo ha sottolineato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che, in qualità di delegato Anci alla Sicurezza e Legalità, ha aperto i lavori del convegno in cui l’Associazione ha lanciato la Campagna ‘100 Comuni contro le mafie’, promossa per contrastare l’espansione della criminalità organizzata nei Comuni del Centro e del Nord Italia.
Secondo il sindaco di Napoli, il primo passo da compiere è quello dell’aggiornamento delle norme sulla sicurezza urbana, partendo “dall’approvazione rapida da parte del Consiglio dei ministri del ddl sulla sicurezza urbana, il cui contenuto – ha evidenziato - è stato già ampiamente condiviso con l’Anci, dopo il vertice con i sindaci di marzo scorso al Viminale”.
Per de Magistris servono soprattutto regole più chiare e semplici soprattutto nei settori dei lavori pubblici e degli appalti. “Le mafie dispongono di colletti bianchi e sono in grado di infiltrarsi nelle amministrazioni locali, sfruttando i buchi o le ambiguità normativa”, ha sottolineato il delegato Anci.
Tra le misure suggerite dal sindaco partenopeo vi sono la creazione di liste bonificate in via preventiva per affidare i lavori di massima urgenza, così come la formazione delle commissioni di gara tramite sorteggio. Su questo stesso versante il delegato Anci ha auspicato lo sviluppo di una collaborazione proficua a livello di prevenzione e non di controlli successivi, con l’Anac con cui Anci sta per stipulare un apposito protocollo”..  
Così come appare indispensabile “l’attuazione di previsioni già esistenti, a partire dall’accesso gratuito alle banche dati da parte della polizia locale, che necessita della sola emanazione del decreto attuativo già previsto dalla legge 125/2008”.
Ma secondo il sindaco di Napoli per arginare il pericoloso espandersi della criminalità verso bisogna soprattutto puntare con maggiore determinazione su strategie nuove di inclusione alla legalità e promozione delle buone pratiche: “Dobbiamo far uscire dall’illegalità e dalla marginalità sociale le persone più a rischio, quelle più deboli che hanno voglia di inserirsi in percorsi positivi”, ha detto il delegato Anci.
Tra le possibili strategie da perseguire vi è  l’attivazione di programmi di inclusione sui lavori di strada, ovvero di quei lavori che ogni giorno tanti s’inventano per sopperire alla mancanza di occupazione, quale occasione per far emergere mestieri e passioni che altrimenti andrebbero persi nelle maglie dell’illegalità. 
Mentre un altro passaggio potrebbe essere quello di favorire la riappropriazione e una riqualificazione “fisica” del territorio, o di parti di esso: godere e vivere, ad esempio, le strade e le piazze delle nostre città, anche in un’ottica di sicurezza, che diventa così una sicurezza urbana partecipata”, ha concluso de Magistris.

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