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Direttivo Regionale

I risultati ottenuti da Anci punto di partenza per nuove azioni a favore dei Comuni

22 Settembre 2015

Un interessante dibattito in sede di Consiglio Direttivo regionale sul ruolo e le azioni che Anci deve assumere nei confronti del governo

Autonomia, soprattutto finanziaria e quindi fiscale, è il tema su cui si sono confrontati i Sindaci presenti al Direttivo regionale di Anci Lombardia. Dagli interventi è emerso che, nella sostanza, non sono in discussione l’attività e i risultati ottenuti da Anci, ma, per alcuni Sindaci, è necessario affiancare all’attività di concertazione ai tavoli azioni più eclatanti, gesti simbolici che rendano ancor più visibili le difficoltà che persistono nella gestione anche ordinaria delle Amministrazioni comunali. Una manifestazione di piazza e la riconsegna simbolica della fascia sono fra le opzioni più citate.

“Se può essere utile possiamo scendere in piazza” ha detto il Sindaco di Lodi Simone Uggetti. “Tuttavia, va ricordato che il ruolo di Anci è soprattutto quello di esercitare un’azione concertativa che rivendichi maggiore attenzione alle questioni relative ai Comuni. Per esempio, l’annunciata riforma fiscale è un tema centrale, che riguarda la responsabilità, l’autonomia e persino il futuro stesso dei Comuni. Allo stato attuale, temo che questa riforma possa diventare nel medio periodo elemento di difficoltà per i Comuni che potrebbero veder ulteriormente ridotta la certezza delle risorse ed essere sottoposti ogni anno alla possibile revisione del Governo circa le finanze da destinare.”

Per il Sindaco di Trezzo sull’Adda, Danilo Villa “bisogna riscoprire un’Anci di lotta oltreché di gestione. È necessario dare maggiore visibilità alle richieste che Anci avanza al Governo, soprattutto renderle visibili ai cittadini che possono a loro volta diventare strumenti di pressione, perché è in gioco l’autonomia dei Comuni”.

Sulla possibilità di una manifestazione, il Sindaco di Pavia, Massimo Depaoli, è stato più cauto. “Ogni strumento si valuta in base all’efficacia e in questo momento mi sembra prematuro agire in tal senso. Credo che fino a oggi Anci abbia svolto il proprio ruolo, portando avanti le rivendicazioni con coerenza. Con la legge di stabilità si pone ora in evidenza un tema centrale: la possibilità dei Comuni di programmare avendo la certezza delle risorse e su un arco temporale che vada oltre l’anno. Credo che il Presidente Fassino abbia dato rassicurazioni sulle rivendicazioni che Anci deve avanzare, ma è certo che ora si deve trattare”.

Sulle condizioni della programmazione si è soffermato il sindaco di Desio, Roberto Corti. “Non ci sono queste condizioni. Per quanto riguarda le politiche di investimento, possiamo sapere quanto spender solo nella parte finale dell’anno. Questo porta a due conseguenze: o ci si assume il rischio prima, ma è impossibile soprattutto per le responsabilità che gravano sui direttori finanziari, o ci si ritrova a fine anno con avanzi del patto di stabilità che non si sono utilizzati. Dai risultati ottenuti nelle trattative con il governo, dalla rinegoziazione dei mutui alla riduzione del patto di stabilità, accompagnato questo, va detto, da una riduzione dei trasferimenti, i Comuni che non hanno indebitamenti e hanno risorse, non hanno ottenuto benefici. Il sistema è andato in corto circuito e oggi dobbiamo utilizzare le risorse per rispettare norme burocratiche e non per risolvere i problemi”. Sull’eventuale manifestazione il Sindaco Corti non si è detto contrario, ma ha aggiunto: “Va rivendicato che il trattamento riservato agli Enti Locali relativamente ai tagli da operare venga esteso agli organi centrali. Non vedo la stessa attenzione, al punto che mi sento di dire che l’azione del governo in tal senso non si è mostrata efficace, direi che è stata inadempiente”.

Il Sindaco di Offanengo, Giovanni Rossoni ha puntato l’attenzione su due temi, autonomia e costruzione delle aree vaste. “Credo nei dibattiti, nella discussione. Dobbiamo avviare un confronto serrato su questi temi, soprattutto su quello dell’autonomia. Quel che mi domando è: nell’agenda del governo questi argomenti hanno posto? La risposta indirizzerà la nostra azione”.

Rosario Adamo, vice presidente del Consiglio comunale di Monza, Fabrizio Turba, Sindaco di Canzo e Ruggiero Delvecchio, Consigliere comunale di Settimo Milanese, pur giudicando positivamente l’azione di Anci, hanno espresso la necessità di porre in essere azioni più eclatanti. “Risultati ce ne sono stati” ha detto Rosario Adamo, “ma con pochi miglioramenti concreti per i Comuni. Mancano azioni di disturbo, momenti, come una manifestazione, che rendano più visibile l’azione dell’Associazione, che a mio avviso dovrebbe essere meno filogovernativa”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ruggiero Delvecchio: “Forse è vero che al tavolo delle trattative una manifestazione non ha il giusto peso, ma scendere in piazza serve a far conoscere ai cittadini le difficoltà che gli amministratori locali incontrano nel rispondere alle loro domande. Non sappiamo quando e come chiudere il bilancio, viviamo nelle incertezze e intanto siamo in prima linea, perché i cittadini vengo da noi ad avanzare le loro richieste”.

“Vado oltre” ha detto il Sindaco Turba, “ e penso allo sciopero dei Comuni. Siamo in condizioni estreme con i bilanci approvati a giugno o settembre e non alla fine dell’anno precedente come dovrebbe essere. Non possiamo programmare, investire. Chiediamo al governo normalità per svolgere i nostri compiti in autonomia”.

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