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Welfare

SIA: Incontro Ministero, Regioni, Anci, INPS

12 Gennaio 2017

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro tenutosi presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 21 dicembre 2016, finalizzato a fare un primo bilancio sull’avvio del SIA e ad analizzarne le prospettive future

In data 21 dicembre 2016 si è tenuto un incontro convocato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a cui sono stati invitati l’ANCI, le città con più di 250.000 abitanti, i rappresentanti delle Regioni e della Conferenza delle Regioni e l’INPS, per fare un primo bilancio sull’avvio del SIA e ad analizzarne le prospettive future.
La prima parte dell’incontro è stata presieduta dal Ministro Poletti, che ha confermato che per il 2017 le risorse disponibili ammontano a circa 1 miliardo e 500 milioni, derivanti dalla somma del miliardo già previsto per il 2017 per il Fondo per la lotta alla povertà, dell’incremento di 150 milioni per il SIA previsto nella Legge di Bilancio 2017 e di ulteriori risorse residue. Il Ministro ha poi illustrato l’obiettivo attuale, ossia quello di ridisegnare il piano delle attività 2017, in particolare procedendo a rideterminare i criteri di accesso ed ampliare la platea dei beneficiari del SIA. A tal fine, a inizio anno sarà riconvocato il tavolo di partenariato sociale, al fine di predisporre il decreto che ridetermini le nuove soglie di accesso entro fine gennaio 2017.

Il Direttore Tangorra ha presentato alcuni dati illustrativi sullo stato delle domande SIA:
- le domande pervenute sono complessivamente circa 200.000 (dato non stabilizzato, ma in evoluzione, giacché si tratta delle istanze relative al primo bimestre. Il dato sulle domande relative al secondo bimestre non sarà definito prima di febbraio 2017);
- delle 200.000 domande, circa il 30% sono state accolte (il dato è però comprensivo delle istanze sospese a causa delle verifiche comunali non ancora completate), il 65% respinte e il 5% circa in lavorazione;
- le caratteristiche del target raggiunto dalla misura non sono ancora note;
- relativamente alle domande respinte, il motivo principale del respingimento (57%) è relativo alla valutazione multidimensionale del bisogno (ossia, il mancato raggiungimento dei 45 punti)1; nel 13% dei casi, invece, i richiedenti beneficiano già di altri trattamenti economici (NASPI, ASDI, altri trattamenti superiori a 600 euro mensili); il 7% riguarda la mancanza di requisiti economici (ISEE <3.000 euro) o familiari (almeno un figlio minorenne o disabile, ovvero donna in stato di gravidanza accertata); la restante quota riguarda gli ulteriori requisiti;
- le regioni che presentano il maggior numero dei beneficiari sono quelle del Sud, in particolare Campania e Sicilia. Tuttavia, i tassi regionali di accoglimento delle domande risultano omogenei a livello nazionale (proporzionalmente al numero di domande presentate). Alcune regioni hanno integrato il SIA nazionale con misure locali, già consolidate o in fase di implementazione;
- anche sulla base del confronto con le sperimentazioni in corso nel 2015, vi sono notevoli margini di espansione della misura attuale, giacché non sono ancora state raggiunte molte persone che avrebbero potuto presentare domanda. Il Ministero ha rilevato territorialmente una scarsa conoscenza della misura da parte dei cittadini; è intenzionato a lanciare una campagna informativa in occasione dell’ampliamento della platea SIA.

Le singole Regioni e la Conferenza delle Regioni hanno rappresentato un quadro generale molto frammentario, in cui si riscontra una notevole differenziazione regionale relativamente alle procedure adottate, alla risoluzione delle problematiche, all’eventuale integrazione con altre misure locali e così via; tuttavia, risultano esserci anche criticità comuni. I principali punti rappresentati sono i seguenti:
- i criteri di accesso risultano essere troppo stringenti: in particolare, la quota maggiore delle domande respinte è relativa ai richiedenti che non riescono a totalizzare i 45 punti necessari, ma che si attestano poco sotto (tra i 35 e i 44 punti);
- molte Regioni hanno riportato difficoltà di dialogo con l’INPS e di ottenimento di un ritorno di dati aggiornati in tempo reale. Inoltre, le possibilità e le capacità di stabilire un raccordo efficace con le Direzioni territoriali dell’INPS risultano variabili da Regione a Regione;
- uno dei maggiori punti critici riguarda la difficoltà di raccordo con i Centri per l’impiego, che continuano a soffrire di carenza di risorse umane. Ciò inficia la realizzazione di un progetto di presa in carico complessiva, che includa anche le politiche attive del lavoro;
- nelle regioni del Nord l’importo dell’erogazione monetaria risulta spesso irrilevante rispetto al costo della vita, e dunque insufficiente a contribuire alla fuoriuscita dalla condizione di povertà;
- in alcune regioni, il tasso di natalità è piuttosto basso; il SIA non riesce a raggiungere il target delle famiglie poco numerose e dei nuclei aggregati in cui sia presente un anziano (il cui trattamento pensionistico non è sufficiente a sostentare adeguatamente il nucleo, ma al contempo inficia l’accesso al SIA).

L’ANCI ha illustrato diverse criticità riscontrate dai Comuni, tra cui:
- la mancata ricezione di riscontri da INPS sugli esiti di circa metà (più di 93.000) delle domande complessivamente presentate, ovvero di quelle inviate tramite la piattaforma SGATE. Questa criticità è stata segnalata a INPS nel corso dei tavoli tecnici, ma i tempi richiesti da INPS per il ritorno massivo non sono coerenti con i tempi previsti dal decreto e con le aspettative dei cittadini;
- la scarsa chiarezza sui vari passaggi relativi alle procedure per il riesame delle domande respinte; 
- la necessità di garantire ai Comuni e al cittadino un servizio di assistenza complessivo sulla misura: l’ANCI ha rilevato l’esigenza da parte dei Comuni e dei cittadini di usufruire di un’assistenza di sistema sulle varie fasi di articolazione della misura, in grado di fornire risposte univoche relative alla singola pratica SIA (stato di avanzamento, comunicazioni relative agli esiti e al riesame, ecc.). In ragione di ciò, l’ANCI ha sinora garantito un’assistenza tecnica di natura volontaria e emergenziale, che spazia dalle modalità di compilazione della domanda, ai quesiti specifici di natura giuridica, alle richieste di verifica dello stato della domanda. Tale servizio risulterà ancora più necessario per supportare i Comuni nella gestione dei ricorsi da parte dei cittadini. A prescindere dal soggetto a cui il Ministero vorrà demandare tale competenza, è necessario implementare il servizio e garantirgli sostenibilità finanziaria;
- la necessità di guidare e rafforzare il raccordo tra servizi sociali e altri servizi territoriali (Centri per l’impiego, ASL, ecc.), senza il quale il SIA rischia di limitarsi alla sola erogazione monetaria.

L’INPS ha comunicato quanto segue:
- è politica dell’Istituto dare la possibilità di far richiesta di dati sul dataware house, ma al momento non è in grado di assicurare un servizio del genere e può limitarsi a fornire un’estrazione di dati ad hoc; tuttavia, si augura di poter garantire presto, in maniera sistematica, la possibilità di accesso, da parte dei Comuni, a liste di dati tramite il sistema informativo;
- il profilo di accesso degli Ambiti territoriali va implementato; nell’attesa, ha predisposto dei PIN multiprofilo;
- l’INPS si è impegnata a inviare una nota di chiarimento sulle procedure per il riesame delle domande.

In merito alle criticità rappresentate, il Ministero ha comunicato quanto segue:
- nuovo decreto sui criteri SIA: in considerazione del fatto che la nuova normativa prevede che tutte le dichiarazioni ISEE presentate nel 2016 scadono il 15 Gennaio 2017 e pertanto vanno ripresentate, il decreto che ridisegnerà i nuovi criteri di accesso al SIA, da predisporre entro gennaio, sarà riferito alle nuove domande SIA presentate;
- ridefinizione dei criteri di accesso: dal dibattito in seno all’incontro è emerso che, allo stato attuale, la leva più consona su cui agire per giungere a un ampliamento dei criteri di accesso è probabilmente quella di abbassare la soglia dei 45 punti necessari, portandoli a 35 o anche a 30. Il Ministero si è impegnato a individuare, tramite i dovuti calcoli, la soglia entro cui è possibile ampliare la platea stante le risorse disponibili. La proposta di categorializzare ulteriormente la misura, rafforzando la capacità di taluni target di potenziali beneficiari di accedere al SIA tramite calcoli differenziati del punteggio, sembra invece porre maggiori problematiche, anche a causa della mancanza attuale di informazioni sugli esiti e, conseguentemente, sulle tipologie di utenti che sono inclusi o esclusi dall’accesso alla misura.
- ricalcolo dell’importo di base del beneficio monetario mensile: il Ministero è disponibile a valutare la possibilità di elevare la soglia di partenza di 80 euro mensili, sulla base dei dovuti calcoli di sostenibilità della misura;
- durata del beneficio: il Ministero aveva immaginato di prevedere una sospensione di 6 mesi a conclusione dei 12 mesi di durata del beneficio; è disponile a vagliare l’ipotesi di prevedere una sospensione di 3 mesi prima della ripresentazione della domanda;
- verifiche su auto e motoveicoli: sarebbe senza dubbio più efficiente un sistema centralizzato che consenta verifiche automatiche e gratuite. Su questo, si sta lavorando in accordo con l’ANCI e l’INPS con l’obiettivo di implementarlo nel 2017;
- disponibilità dei dati INPS: il Ministero, in accordo con l’INPS e gli Enti territoriali, è favorevole alla predisposizione di un cruscotto recante le informazioni necessarie sui beneficiari, da mettere a disposizione delle Regioni e degli Ambiti territoriali; tuttavia, tale strumento non è realizzabile in tempi rapidissimi;
- accompagnamento ai servizi e assistenza agli Enti territoriali: il Ministero intende prevedere una struttura nazionale articolata, di concerto con Regioni e ANCI. In particolare:
· a inizio anno nuovo si insedierà un Coordinamento nazionale per la definizione e l’implementazione degli strumenti attuativi (modalità di raccordo con i Centri per l’Impiego, di realizzazione della valutazione multidisciplinare, del progetto di presa in carico, ecc.), con il coinvolgimento dell’ANCI e l’eventuale previsione di tale organismo all’interno del Ddl povertà;
· da subito si instituirà una Cabina di regia per l’assistenza più immediata, sull’esempio di quanto già fatto in ambito ISEE, che contemplerà la presenza di un rappresentante per ciascun livello istituzionale (Ministero, INPS, Regioni, ANCI).

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