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Finanza locale

Patti territoriali: il DPCM 21 del 21 febbraio 2017

17 Marzo 2017

Le intese a livello regionale ed il Patto di solidarietà nazionale riguardano esclusivamente la redistribuzione degli spazi finanziari ulteriori

Il DPCM n. 21 del 21 febbraio 2017 in applicazione dell’art 10 della L. n. 243 del 2012 regola le modalità delle Intese regionali conosciute negli anni scorsi come “Patti territoriali” sia nella versione verticale che orizzontale. 
Le intese a livello regionale ed il Patto di solidarietà nazionale riguardano esclusivamente la redistribuzione degli spazi finanziari ulteriori, lasciando al contempo piena autonomia agli Enti per ciò che riguarda gli investimenti nel rispetto del proprio saldo di competenza.
Le Intese regionali disciplinano le operazioni di investimento realizzate attraverso indebitamento o utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti delle Regioni e degli Enti locali.
Le Intese regionali possono caratterizzarsi come messa a disposizione da parte della Regione di spazi finanziari utilizzati dai Comuni per investimenti attraverso l’utilizzo dell’avanzo.
Le intese regionali possono realizzarsi anche con la cessione di spazi da parte dei Comuni utilizzati da altri Comuni o dalla stessa Regione. In questo caso gli spazi saranno restituiti ai Comuni che li hanno ceduti in un periodo temporale definito dalle intese e non superiore ai cinque anni. Pertanto, gli enti locali e le Regioni che ritengano di non poter utilizzare gli spazi disponibili potranno cederli ad enti che, al contrario, dispongano di maggiori risorse e di minori spazi.
Richiamiamo l’attenzione sulla modifica introdotta dal DPCM in oggetto relativa alla tempistica della restituzione degli spazi finanziari acquisiti dai Comuni: da due anni ad un periodo fino a cinque anni.
Questo strumento è importante perché permette di abbattere l’overshooting (il raggiungimento di un saldo finanziario superiore a quello assegnato al Comune) che i Comuni producono (nel 2015 si calcola circa due miliardi nazionalmente e circa 380 milioni in Lombardia) e che si traduce in risorse finanziarie non utilizzate.
Condizione fondamentale per ottenere spazi finanziari è che il Comune abbia la disponibilità di cassa per utilizzare l’avanzo entro l’anno.
Le priorità definite dal DPCM sono i Comuni con meno di 1.000 abitanti, i Comuni nati da fusione nell’ultimo quinquennio, i Comuni con maggiore disponibilità di avanzo e con progetti esecutivi.
Le scadenze sono così individuate:
2017: Avvio iter 15 marzo; Comunicazione 30 aprile; Approvazione di giunta 31 maggio; Comunicazione spazi ai comuni 31 maggio.
2018: Avvio iter 15 febbraio; Comunicazione 31 marzo; Approvazione di giunta 30 aprile; Comunicazione spazi ai comuni 30 aprile. 
ANCI Lombardia ha già chiesto nei mesi scorsi alla Regione la messa a disposizione di spazi per permettere ai Comuni di utilizzare il consistente avanzo accumulato negli anni rendendolo strumento di crescita economica.
ANCI Lombardia ha anche individuato alcune priorità da sottoporre all’intesa regionale: 
- Acquisizione immobili per fini istituzionali 
- Comuni tra i 5.001 e i 10.000 abitanti
- Interventi urgenti per dissesto idrogeologico
- Sentenze esecutive 
- Edilizia scolastica a compensazione spazi richiesti sul patto nazionale
Il DPCM prevede che i Comuni che non utilizzano gli spazi ricevuti non possano beneficiare di spazi finanziari nell’anno successivo. 
In un primo confronto con Regione Lombardia si è acquisita la disponibilità della Regione di mettere a disposizione dei Comuni spazi finanziari ancora da definire.
Nelle prossime settimane verrà avviata la procedura attraverso una comunicazione diretta della Regione ai Comuni per la segnalazione di richieste di spazi.
ANCI Lombardia ha anche proposto che Regione acquisisca la quota ancora da assegnare degli spazi ceduti dai Comuni.

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