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Dare contenuti alla legge Realacci

13 Luglio 2018

Dal Presidente della Repubblica ai vertici di Anci un’unica voce: ripartiamo dai Piccoli Comuni

“La XVIII Conferenza Nazionale dei Piccoli Comuni di Viverone riveste un’importanza fondamentale perché è il primo appuntamento che riunisce i sindaci dei piccoli comuni d’Italia dopo l’approvazione della Legge Realacci. Una legge epocale oltre che necessaria che introduce, per la prima volta, il tema del ‘piccolo comune’ nella legislazione nazionale e simultaneamente si evidenza che un equilibrio demografico corretto sul territorio sia argomento di interesse collettivo e quindi parte di politiche nazionali”.  Così è intervenuto Massimo Castelli sindaco di Cerignale e coordinatore nazionale Anci dei Piccoli Comuni.

“Alla luce dei fatti” ha continuato Castelli “possiamo discutere di grandi investimenti sul territorio ma se lo stesso è spopolato diventa un nonsenso. Bisogna iniziare a riflettere partendo dal basso, dai territori e cercando di porre le basi per politiche ad hoc che alimentano il dialogo e la sinergia tra grandi e piccole comunità. Noi sindaci di piccoli comuni dell’Anci stiamo lavorando proprio per costruire le basi di questo processo che auspichiamo parta al più presto. E in questo dibattito si inseriscono azioni concrete come ad esempio l’investimento di miliardi di euro per portare la fibra ottica anche nelle aree più marginali. Una vera rivoluzione che per noi ha un duplice valore, tangibile e simbolico, perché permetterà di azzerare le distanze mettendo tutti democraticamente nella condizione di comunicare, di condividere, di esserci”.

 

Anche Roberto Pella, sindaco di Valdengo e vicepresidente vicario Anci ha sottolineato la necessità di normative ad hoc.

“Sarà solo attraverso politiche fiscali ad hoc e di semplificazione burocratico-organizzativa” ha detto Pella “che i piccoli Comuni potranno esprimere il proprio valore aggiunto e le proprie potenzialità, in grado di contrastare l’esodo verso città sempre più antropizzate e incapaci di far fronte alle richieste di opportunità e qualità di vita espresse dai Cittadini. Rendere facoltativa per i Piccoli Comuni la contabilità economico-patrimoniale e il conto consolidato, per esempio, consentirebbe di liberare energia, anche attraverso il libero utilizzo dell’avanzo di amministrazione, per progetti a sostegno dei servizi ai cittadini e degli investimenti locali, assicurando un supporto stabile ai segnali di ripresa che provengono da molte aree del Paese”.

Per queste ragioni, “l’iniziativa Liberiamo i Sindaci riveste particolare significato per i piccoli Comuni, se si pensa agli obblighi vessatori e talvolta paralizzanti su cui ogni amministratore o dirigente di Comune s’imbatte quotidianamente, specie nel tentativo di andare oltre l’ordinaria amministrazione e intraprendere politiche pubbliche più complesse”.
 

In mattinata è giunto anche il saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato: "La legge sui piccoli Comuni, approvata nella scorsa legislatura da una larga maggioranza parlamentare, ha consentito di compiere un passo significativo in direzione di un riconoscimento pieno dei diritti di cittadinanza anche per i cittadini dei centri demograficamente minori. Ora, anche grazie al contributo di idee e di esperienze di tanti sindaci, è necessario andare avanti con progetti di riqualificazione dei centri storici, di coordinamento e potenziamento dei servizi per i cittadini, di investimento sulle innovazioni tecnologiche e la cura dell'ambiente, di promozione del turismo e delle economie locali".

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