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ISTRUZIONE

Sistema educativo 0-6, Loredana Poli: Con i Coordinamenti pedagogici territoriali valorizziamo il lavoro fatto sui territori

27 Ottobre 2022

L’intervento della Presidente del Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia nell’ambito del convegno organizzato dal Comune di Milano

Il Comune di Milano e l’Istituto degli Innocenti hanno promosso il convegno "Educazione ZEROSEI: sistema integrato e innovazione pedagogica” che si è tenuto giovedì 27 ottobre 2022. Fra i temi trattati: curriculo 0-6, progettare spazi per l’infanzia, strategie di inclusione, educazione e città, infanzia e digitale.

Loredana Poli, Assessore all'Istruzione del Comune di Bergamo e Presidente Dipartimento Istruzione - Educazione - Edilizia Scolastica ANCI Lombardia, è intervenuta nell’ambito della Tavola rotonda “I coordinamenti pedagogici territoriali a supporto del sistema integrato 0/6.: diritti, qualità e accessibilità nel sistema integrato. Strategie a confronto” insieme agli assessori all’strizione di Bologna e Torino.

Alla tavola rotonda hanno partecipato gli Assessori all’Istruzione dei Comuni di Torino, Bergamo e Bologna.

“In Lombardia – ha spiegato Loredana Poli - sul tema dei Coordinamenti pedagogici territoriali ci muoviamo nel solco di una DGR regionale, pubblicata nel maggio 2022, che ci permette di riflettere, nell’anno educativo in corso e nel prossimo, al fine di apportare eventuali modifiche al provvedimento regionale. Ritengo, questa, sia una attenzione da parte di Regione al percorso che dobbiamo fare insieme e che abbiamo fatto”. Loredana Poli ha inoltre sottolineato l’esistenza di una normativa e di documenti di indirizzo di riferimento che permette di fare “un salto qualitativo in avanti permanente, senza dimenticare il lavoro fatto negli anni passati nella nostra regione”. Sul tema del dimensionamento dei servizi e della scuola dell’infanzia, ha parlato della “necessità di ragionare sul passaggio, nel sistema 0-6, tra nidi e scuola dell’infanzia e viceversa, e sul tema più orizzontale di trasparenza tra sistemi diversi, al fine di evitare situazioni che possono portare alla chiusura di scuole in zone periferiche”. Un problema al quale spesso devono porre rimedio i Comuni. “Anche da questo punto di vista – ha puntualizzato - il ragionamento su dimensionamento e numero di nati è indispensabile.

Sui coordinamenti pedagogici territoriali e sul un sistema integrato, utili al fine di abbassare "le differenze nella storia educativa delle bambine e dei bambini”, l’Assessore Poli ha sottolineato due elementi: “Abbiamo la possibilità di aggiornare l’anagrafe delle scuole dell’infanzia, una raccolta e un approfondimento di dati sulle esperienze formative pregresse e in corso, in comune tra diversi gestori del sistema 0-6, un lavoro che era stato avviato anche prima del 2016. Quindi una sistematizzazione delle conoscenze reciproche che, specie per i Comuni più piccoli - le Città Metropolitane hanno un'altra scala di lavoro - è qualitativamente diversa”. Per l’assessore Poli, la vera sfida per i coordinamenti pedagogici territoriali è salvaguardare le risorse educative territoriali esistenti, partendo e valorizzando chi ha già fatto un lavoro sui territori, e avviare il percorso formativo di secondo livello per coordinatori pedagogici, un sistema che investirà il percorso universitario. “Ragionare su questo secondo livello di formazione è strategico, come pure, col tempo, prefigurare un percorso di scambio e allineamento di una cultura pedagogica 0-6 che si trova in situazioni molto diverse a seconda dei territori. Alla fine di tutto questo restituiremo a Regione, e al tavolo paritetico, cosa abbiamo provato a fare e cosa bisogna fare per un successivo passaggio di crescita di questo sistema”.

Si tratta – ha concluso - di confrontarsi sull’idea che i soggetti a cui facciamo riferimento, e noi stessi come sistema pubblico, abbiamo di bambino e bambina, sulla crescita di autonomia progressiva e anche di modalità di apprendimento che nella fascia 0-6 possiamo affiancare con le risorse educative che ciascun territorio è in grado di esprimere e con l’alleanza con le famiglie che, nel caso dei nostri servizi, spesso coincide con il primo incontro tra famiglie e istituzione pubblica”.

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