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Anci Lombardia lancia il tour nelle province

6 Marzo 2015

Scanagatti: “chiediamo al Governo che vengano emanati al più presto i provvedimenti indispensabili per poter predisporre i bilanci”

Anci Lombardia ha presentato oggi il tour che compirà nelle province lombarde per un confronto con i Comuni lombardi sui temi della finanza locale e sulle difficoltà legate alle riduzioni dei trasferimenti statali, che anche quest’anno si abbattono sugli enti locali. Il tour di Anci che comincia oggi, dalle ore 15 a Lodi, è stato presentato dal Presidente e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti e dal segretario generale Pier Attilio Superti. “Dal nostro direttivo nazionale – ha detto il Presidente Scanagatti - che si è tenuto mercoledì a Roma è emersa la richiesta pressante al governo affinché vengano emanati al più presto i provvedimenti indispensabili per permettere ai Comuni di predisporre i bilanci entro il 30 aprile. Vanno tradotte in atto le norme per rendere più gestibile l’armonizzazione contabile dei bilanci e soprattutto il recupero dei 625 milioni – più di 150 milioni per i Comuni lombardi - per compensare il minor gettito derivante dal passaggio dall’Imu alla Tasi. Cifre importanti che si aggiungono ai tagli già decisi dalla legge di stabilità che per i comuni italiani ammontano a 1,5 miliardi di euro. Servono inoltre gli appostamenti necessari per far decollare l’area metropolitana di Milano. Serve inoltre visto che non è stata inserita nella legge di stabilità una normativa altrettanto urgente per la semplificazione normativa e ordinamentale, che permetta ai Comuni di evitare di perdere tempo con procedure ormai desuete e comunque onerose”. Nell’occasione è stato presentato il rapporto annuale dell’Osservatorio IPSOS- ANCI Lombardia da cui emerge come proprio a causa di queste ciriticità gravi tra gli amministratori si sia acuita la difficoltà nel riuscire a dare risposte soddisfacenti alle richieste dei cittadini, ancora largamente penalizzati dalla crisi, nonostante i timidi segnali di ripresa. In questo quadro, sui sindaci ricadono le sempre più rilevanti richieste di protezione sociale (93% dei primi cittadini le rileva in aumento), cui oramai oltre la quasi totalità dei comuni (85%) non è in grado di fare fronte. I tagli sono oramai insopportabili, rendendo impossibile ai sindaci di combattere la crisi. E questi tagli sono nettamente percepiti da quasi il 40% della popolazione che dichiara di vedere in crisi servizi essenziali. Nel 2014 i tagli si sono abbattuti e hanno penalizzato la manutenzione cittadina, la cultura, la mobilità pubblica. In molti casi si è dovuto anche intervenire sui servizi alla persona più di quanto si sarebbe voluto fare, con l’ipotesi che il quadro peggiorerà nel 2015, dato che una grande parte dei sindaci (quasi due terzi) ha già alzato le tariffe nel 2014 e altri sindaci si aggiungeranno nel 2015. Ma la scelta di aumentare il costo dei servizi è oramai per i cittadini non più sopportabile: se nel 2010 la maggioranza assoluta (56%) si dichiarava disposta, magari a malincuore, ad accettare una crescita delle tariffe, quest’anno si scende al 25%, il punto più basso registrato. Il Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, commentando questi dati ha evidenziato come la questione finanziaria per i Comuni è sempre più grave: “I Sindaci si trovano nell’impossibilità di chiudere i bilanci se non a fine esercizio, e questo è assurdo perché i bilanci di previsione vanno approvati prima dell’anno di esercizio. “Dal 2007 a oggi – ha aggiunto Scanagatti - i Comuni italiani hanno subito una stretta finanziaria di circa oltre 17 miliardi di euro, a cui aggiungere nel 2015 un ulteriore sforzo di 1 miliardo e mezzo dalla spending review, che per la Lombardia equivalgono a circa 300 milioni di tagli alla spesa corrente, e di 1,8 miliardi dal Patto di stabilità. Questi tagli hanno portato nel quadriennio 2008 - 2012 ad una riduzione degli investimenti lordi dei Comuni lombardi di 317 milioni di euro e del 30% a livello nazionale, senza che le loro funzioni e le loro responsabilità siano state alleggerite”.
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