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Anci, sia portato a termine il percorso di statizzazione degli istituti musicali

18 Marzo 2015

"La difficile situazione finanziaria in cui le nostre amministrazioni versano, pero’, ne mette concretamente in pericolo la continuita’ e l'esistenza"

‘’Gli istituti musicali ‘ex pareggiati’ costituiscono una straordinaria ricchezza per la vita culturale delle nostre citta’; istituti conosciuti ed apprezzati non solo a livello nazionale, che rappresentano un importante patrimonio culturale ed una tradizione storica per il nostro Paese e per i territori che li ospitano. La difficile situazione finanziaria in cui le nostre amministrazioni versano, pero’, ne mette concretamente in pericolo la continuita’ e l'esistenza. Per questo abbiamo deciso di intraprendere un percorso di confronto vero con le istituzioni dello Stato centrale, ed in particolare con il Ministero dell’Istruzione, chiedendo che sia portato a compimento il percorso della statizzazione cosi’ importante per i nostri istituti e offrendo la massima disponibilita’, come amministrazioni comunali, a lavorare sul tema della modernizzazione e razionalizzazione dei servizi sui diversi territori’’. Lo affermano Filippo Nogarin e Giacomo Galazzo, sindaco di Livorno e assessore di Pavia, che rendono noto: ‘’Il presidente dell’ANCI Piero Fassino, rispondendo all’invito del Ministero dell’Istruzione, ha inviato al ministro Giannini un elaborato che raccoglie riflessioni ed osservazioni sul  documento ‘‘Chiamata alle arti’‘. E’ il frutto di un lavoro di studio realizzato dall’Associazione in collaborazione con i Comuni sedi di istituti musicali ‘pareggiati‘, nell'ottica di una partecipazione concreta delle autonomie locali al piu’ ampio dibattito sulla riforma dell’alta formazione artistica e musicale’’.
‘’Riteniamo – affermano i due esponenti dell’ANCI - che si debba avviare  un percorso condiviso che dia garanzie agli  enti locali  dal punto di vista del passaggio del personale docente e non docente allo Stato in tempi certi, e che consenta contestualmente e in maniera proporzionale la riduzione degli oneri fino ad oggi sostenuti dagli enti locali. Il tutto assicurando una adeguata presenza territoriale delle istituzioni Afam che garantisca razionalizzazione e funzionalita’ istituzionale, formativa ed economica, ed alti livelli qualitativi ed evitando, come purtroppo sta gia’ accadendo, che istituti  prestigiosi, in mancanza dell’avvio di un percorso certo, chiudano vanificando  anni e anni di impegno, di dedizione e di investimenti economici’’.
‘’Contiamo sul fatto – concludono - che ciascuno per la propria parte di responsabilita’, Stato e amministrazioni locali, sapranno dimostrare una volta di piu’ che l'investimento e l'attenzione alla cultura ed alta formazione possono essere la vere carte vincenti del nostro Paese nel mondo di domani’’.
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