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Imu - Fassino alla Camera: ''Senza compensazione a rischio bilanci e stipendi''

20 Settembre 2013

Il presidente Anci ha parlato di tutti i temi che interessano i Comuni. Dalle anticipazioni di tesoreria alla Service Tax, dal Patto di stabilità all'Iva, fino alla tassa di soggiorno

Se "entro domenica" non saranno trasferiti dal governo ai Comuni i 2,4 miliardi che coprono la cancellazione della prima rata dell'Imu "molti Comuni al 30 settembre non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti". Cosi' il presidente dell'Anci, Piero Fassino, in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera dove questa mattina è stata ascoltata l'Anci sul dl Imu. 
"Allo stato attuale dei fatti - ha detto Fassino - la prima rata promessa in questi giorni non e' ancora stata trasferita ai Comuni" e "senza questi trasferimenti al 30 settembre molti Comuni non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti".  
Il presidente dell'Anci ha spiegato che bisogna fare in fretta perche' "non facciamo le buste paga con il lapis il 29 settembre, ci sono procedure che richiedono tempi precisi' e se la prima rata non arriva 'entro domenica, visto che lunedi' e' gia' il 22 settembre, c'e' il rischio e' che 30 settembre non siano in grado di pagare gli stipendi".
Imu - Nel corso dell'audizione, il leader dei sindaci ha poi parlato della seconda rata Imu e della necessità che questa 'entro fine anno venga corrisposta  ai Comuni come e' stata decisa nel 2013, ossia compresi gli incrementi delle aliquote stabiliti nel corso di questo esercizio' che ammontano a '260 milioni di euro aggiuntivi' rispetto al 2012.
Anticipazioni tesoreria - Su questo versante per Fassino occorre una 'armonizzazione delle dilazioni dei termini', in particolare l'associazione dei Comuni segnala che cosi' come e' slittata al 30 novembre la scadenza per la presentazione del bilancio, alla stessa data deve slittare 'la scadenza per il rientro delle anticipazioni di tesoreria a suo tempo date ai Comuni sull'Imu e il termine entro cui presentare gli equilibri del bilancio dei comuni'.
Patto di stabilità - Fassino è quindi tornato su un altro punto nodale che riguarda i Comuni: il patto di stabilità. 'E' una prigione - ha detto - che 'mortifica gli investimenti' e rappresenta 'un ostacolo all'obiettivo di sostenere gli investimenti per favorire la crescita'. Andrebbe comunque rivisto 'in modo globale riducendo il contributo dei Comuni'. Tra 'il 2007 e il 2014 - ha aggiunto il presidente Anci - il contributo finanziario dei Comuni al risanamento dei conti pubblici e' stato di 16 miliardi di euro, di cui 4,5 per il contributo al Patto stabilita'.
Service Tax - Anche per quanto riguarda la nuova tassa comulativa sui servizi, il sindaco di Torino ha ribadito a nome dei sindaci "la disponibilita' a sederci a un tavolo per condividere l'impostazione della nuova Service Tax' e 'un confronto si aprira' formalmente nei prossimi giorni' ma 'deve essere chiaro che si deve trattare di un contributo equo da un punto di vista fiscale e sostenibile per i cittadini, cioe' il suo ammontare non deve essere piu' oneroso dell'Imu'.
Iva - "Sono scelte del governo su cui non entriamo - ha detto su questo tema Fassino specificando che i primi cittadini si limitano "a prenderne atto, perche' il governo e' libero di fare le sue scelte, ma il conto non deve essere fatto pagare ai Comuni'.
Tassa di soggiorno - Un'ultima considerazione, infine, Fassino la dedica alla tassa di soggiorno, applicata a macchia di leopardo dai Comuni italiani. "Un tributo a titolo facoltativo - ha rimarcato - che però va concesso a tutti i comuni e non solo ad alcuni' occorre quindi 'una revisione  e integrazione della disciplina. Se il turismo e' una leva strategica' per la ripresa 'deve essere qualcosa di cui si occupa l'intero Paese e tutti i Comuni, non solo alcuni'. Per questo 'la tassa di soggiorno deve diventare un tributo adottabile da tutti i Comuni'.

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