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Scuola, acqua, servizi sociali: tre odg del direttivo di ANCI Lombardia

30 Marzo 2011

I sindaci delegati hanno votato oggi a Milano i tre documenti.

Organici della Pubblica Istruzione, tagli ai servizi sociali, difesa del ruolo dei Comuni sui servizi idrici: il Consiglio direttivo di ANCI Lombardia ha approvato nella riunione di oggi tre ordini del giorno che riguardano da vicino servizi essenziali per i cittadini.
 
Servizi sociali: preso atto della riduzione dei trasferimenti nazionali del 26,63% del fondo per le politiche sociali (da 73,3 a 53,8 milioni), dell’azzeramento (da 47 milioni a 0,0) del fondo per le non autosufficienze e del dimezzamento (da 85,9 milioni a 40 milioni) del Fondo sociale regionale, ANCI Lombardia ha ribadito la sua contrarietà al taglio dei fondi nazionali, e ha ribadito alla Regione che una simile riduzione avrebbe conseguenze gravissime sui servizi comunali afferenti alle aree minori, disabili, anziani e al sostegno socio-educativo per gli interventi delle fasce svantaggiate della popolazione e che  questo sensibile impoverimento delle risorse causerà la chiusura e/o riduzione drastica  di molti servizi essenziali.
 
“In questi ultimi anni i Comuni nonostante il diminuirsi dei trasferimenti delle risorse hanno saputo, intervenendo sui propri bilanci, assicurare con risorse proprie la tenuta dei servizi sociali essenziali  - commenta il Presidente del dipartimento welfare Giacomo Bazzoni - ma  già oggi e soprattutto nel 2012, nonostante ogni sforzo per garantire la qualità e la quantità dei servizi, non riusciranno però a coprire l’intero fabbisogno.
 
“Chiediamo alla Regione di Ritenere le Politiche Sociali la priorità  nella definizione delle risorse finanziarie e di adoperarsi per ripristinare il fondo a livelli pari al 2010 – ha commentato il Presidente di ANCI Lombardia Attilio Fontana -. Chiediamo anche che si istituisca il fondo regionale per le non autosufficienze, nel quale potrebbero confluire i fondi risparmiati nel settore Sanità con la partenza del progetto di dimissioni precoci per i casi sub-acuti. In questo modo il risparmio delle strutture ospedaliere andrebbe a coprire una gravissima lacuna lasciata aperta dai tagli dello Stato”.
 
Pubblica Istruzione: la riduzione del personale per l’anno scolastico 2011/2012, rispetto a quello in corso è così composta:
 
-          Scuola primaria                                      - 1.424 posti di docente
-          Scuola secondaria di 1° grado             -    235
-          Scuola secondaria di 2° grado;                        -    872
-          un’ulteriore riduzione di circa 1.900 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario;
 
                  Gli effetti dell’applicazione dell’art. 64 della Legge n. 133/08 nel triennio 2009/10, 2010/11, 2011/12 in Lombardia (in presenza di aumento della popolazione scolastica):
 
Docenti:          -          Scuola primaria                                            meno 2.985 posti
                        -          Scuola secondaria di 1° grado                   meno 3.336 posti
                        -          Scuola secondaria di 2° grado                   meno  3.272 posti
                                   per un totale di 9.593 posti di docente in meno
Personale A.T.A.        (previsione)                                                   5.700 posti in meno
Istituti autonomi funzionanti in Lombardia nell’anno scolastico 2010/11:     1.295
Istituti privi di Dirigente Scolastico:                                                                                   320
 
ANCI ha espresso contrarietà per le riduzioni degli organici del personale docente e A.T.A., che compromettono il livello di qualità e quantità dei servizi scolastici offerti, e sottolinea che in questi anni  i Comuni hanno supplito con risorse proprie, facendosi carico dell’erogazione di servizi di competenza dello Stato. Ma questo, in futuro, non sarà più possibile a causa della situazione sempre più critica in cui versano le finanze locali.
Oltre a questo, ANCI Lombardia critica il criterio adottato nell’apportare tagli generalizzati agli organici del personale scolastico, senza tenere conto dello sforzo dei Comuni lombardi che negli scorsi anni hanno già proceduto al contenimento della spesa pubblica
Si confrontino i dati della Lombardia con quelli delle altre regioni – ha spiegato il Presidente del dipartimento pubblica Istruzione Pierfranco Maffè – così da monitorare chi fino ad ora ha fatto più economia di altri. Chiediamo che le economie operate dai Comuni (la media della popolazione scolastica in Lombardia salita a 870 alunni per istituto, quando i parametri del ministero vanno da 500 a 900 alunni) siano compensate e che si adottino criteri non generalizzati nell’assegnazione delle risorse umane, valutando il numero di alunni iscritti e frequentanti ciascun istituto, il numero dei plessi funzionanti, il rapporto alunni per classe e alunni per docente”.
 
Servizi idrici: vista la decisione del Governo di impugnare la legge regionale 21/2010 sui servizi idrici per la parte che riguarda la costituzione di patrimoniali, ANCI ricorda i significativi miglioramenti alla legge apportati da parte dei Comuni costituzione di società patrimoniali a esclusiva partecipazione di Amministrazioni locali è fondamentale per assicurare un ruolo decisionale ai Comuni proprietari delle reti e rende possibile accedere ad ogni tipo di gestione, compresa quella in house.
 
“Vogliamo continuare il dialogo con la Regione per difendere il ruolo fondamentale sul tema dell’acqua dei Comuni, che non possono essere di fatto espropriati dei propri diritti di proprietà – ha commentato il Vicepresidente di ANCI Lombardia Giorgio Oldrini – nella nostra regione le società pubbliche dell’acqua sono il risultato di una lunga tradizione che ha prodotto competenze e risorse importanti che, al di là di possibili interventi di razionalizzazione, sono un patrimonio rilevante delle nostre comunità.
“Chiediamo anche, conclude Oldrini - che non vengano bloccati gli investimenti decisi dalle nostre società, necessari per ammodernare e ampliare le reti e tanto più essenziali in un momento di crisi come l’attuale".
 
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